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Chioggia

L'allarme: “Troppi abusivi, soccorsi a rischio”

Il presidente di Ascot Giorgio Bellemo: “In caso di emergenza, difficile per i mezzi intervenire”

L'allarme: “Troppi abusivi, soccorsi a rischio”

Il presidente di Ascot Giorgio Bellemo: “In caso di emergenza, difficile per i mezzi intervenire”

Suq di abusivi tra la torretta 6 e la torretta 3 (zona nord del litorale), il presidente di Ascot Giorgio Bellemo lancia l’allarme: “Difficile per i mezzi di sicurezza intervenire celermente in caso di emergenza”.

I banchetti dei venditori abusivi, costantemente presenti in quella fascia di litorale, rischiano di mettere in difficoltà i bagnini e i mezzi di soccorso in caso di annegamento o malore di qualche bagnante. “Ci sono interventi quotidiani della polizia locale e di tutte le altre forze dell’ordine (Guardia di Finanza in primis) – commenta Bellemo – per cercare di contrastare il suk di abusivi che, ormai da diversi anni, imperversa in quel tratto di litorale. Ma nonostante tutti questi controlli, se transito dalla torretta 6 alla 3 in qualsiasi ora del giorno verso la diga sembra di essere al mercato. Troviamo addirittura degli ambulanti regolari che dovrebbero essere itineranti e che invece sono stanziali, con tanto di manichini e specchi per potersi guardare mentre si provano i vestiti. Se penso alla chiusura dei mercati, alla cancellazione della festa dei Santi Patroni o di diverse sagre e poi vedo che la battigia è una sorta di zona franca, rimango veramente senza parole”.

Anche Bellemo, come aveva fatto il consigliere della Lega Marco Dolfin, lancia l’allarme per quanto riguarda gli assembramenti: “E’ tremendo – continua il presidente di Ascot – vedere le persone (soprattutto donne) che si azzuffano per provare i vestiti sulla battigia. E la sanificazione? E l’igienizzazione? Pura follia soprattutto se penso a quante norme bisogna rispettare, in questo periodo, all’interno degli stabilimenti balneari e di quanti controlli subiamo noi in tal senso. Il mondo va veramente al rovescio”. Ma la preoccupazione maggiore è per la sicurezza dei bagnanti: “Si deve senza dubbio perseguire chi alimenta il mercato irregolare, ma le sanzioni economiche non bastano – conclude Bellemo – Si deve trovare il sistema, magari con una ordinanza, per andare in questa direzione. Io oggi non posso fare a meno di notare che, in caso di emergenza in mare, il personale incaricato non riuscirà mai ad intervenire celermente perché ha un intero mercato da superare prima di raggiungere l’acqua”.

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