VOCE
LA STORIA
22.07.2021 - 00:34
Il presidio animalista ha funzionato: vivranno in una oasi. “Ma la legge va cambiata”
Lui è il primo. Si gode l'ombra nel bagagliaio dell'auto, adagiato sulla lettiera e con a fianco il biberon.
L'agnellino non saprà mai di averla scampata bella e che potrà crescere e seguire il ciclo naturale della propria vita in una oasi, grazie alla mobilitazione di Gabriella Gibin, presidente della Commissione provinciale per la tutela dei diritti degli animali. Dopo di lui, ricevuto in regalo dal macellatore stesso, ne arriveranno altri, acquistati da Gabriella e dagli altri attivisti per sottrarli alla futura macellazione.
E' la storia di una mobilitazione rispettosa, fatta senza prevaricare i diritti degli altri e precisando sempre che l'attività contro la quale si sta prendendo posizione è, comunque, svolta nel pieno rispetto della legge.
Infatti, la richiesta degli animalisti è quella di rendere più attuale e maggiormente rispettosa degli animali proprio la norma.
Al centro di tutto, la disposizione che riguarda la celebrazione della “Festa del sacrificio”, di origine islamica, e che, spiegano gli animalisti, consente, per tre giorni - domani sarà l'ultimo - la macellazione con sgozzamento degli animali, solo in alcuni macelli appositamente autorizzati. Tra questo, quello della zona di Cavanella Po, al centro delle cronache di questi giorni, proprio per il clamore suscitato dalla vicenda.
Polizia, polizia locale e carabinieri hanno presidiato la zona sin da martedì 20 luglio, ma tutto si è svolto senza tensioni. Ciò che gli animalisti chiedono è che anche in Italia venga adottata la disposizione, “presente in altri Paesi dell'Ue”, spiega Gabriella, che pure consentono i tre giorni di deroga per la Festa del Sacrificio, secondo la quale gli animali, prima dello sgozzamento, debbono essere indotti in stato quasi soporoso, onde limitare al massimo la sofferenza.
“La nostra richiesta non ha nulla a che fare con il razzismo - spiega Gabriella, coccolandosi il primo degli agnellini salvati - Noi siamo per la piena tolleranza, su questo non si transige. Semplicemente, chiediamo che anche il nostro Paese si adegui a una disposizione di legge che protegge gli animali da una sofferenza che riteniamo inutile”.
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