Il Covid uccide un altro no vax

Ancora una vittima del Covid 19. Ancora una vittima che non era stata vaccinata contro il virus che da quasi due anni sta flagellando il mondo. La donna deceduta aveva di 51 anni, una giovane vita spezzata a dimostrazione che il coronavirus colpisce senza guardare all’età delle persone. La conferma che i no vax continuano ad essere i più esposti al contagio e alle gravi, e letali, conseguenze che ne possono derivare.

Vittima Ieri il bollettino sanitario dell’Ulss 5 ha registrato la vittima numero 534 da quando è iniziata la pandemia. Il decesso è avvenuto a Trecenta, dove la donna era ricoverato nel reparto della terapia intensiva per Covid. M. B. era residente a Lusia, dove viveva col marito, gestore di un’officina, e due figli. Da diversi giorni era ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Luca di Trecenta. Difficile dire se la donna fosse una no vax per convinzione o se non si fosse vaccinata a causa di condizioni di salute o per pregresse patologie.

Il dato su cui ragionare, e su cui dovrebbero riflettere anche i più convinti antivaccino, è quello legato alle ultime morti per Covid registrate in Polesine: dal 23 agosto a ieri ci sono stati 5 lutti legati alla pandemia, in tutti i casi si tratta di persone non vaccinate. E si tratta di persone di varie età: un 83enne, un 72enne, un 54enne, un 81enne ed ora un 51enne. Cinque morti in 16 giorni, tutti no vax. E se a questi dati si aggiungono anche quelli delle terapie intensive, in Polesine, come nel resto del Veneto, si vede come le persone non vaccinate siano quelle senza difese nei confronti della pandemia.