VOCE
il caso
11.09.2021 - 01:50
Alcune lavoratrici avevano fatto causa. Cgil: “Fatta chiarezza, quell’imposizione era sbagliata”
ROVIGO - Dipendenti messi in ferie nei primi giorni del lockdown, una sentenza del giudice del lavoro di Rovigo dà ragione a due lavoratrici della Provincia che avevano impugnato il provvedimento ritenendolo illegittimo. Erano i primi giorni della pandemia e molti enti e persone non avevano ancora definito nel dettaglio come utilizzare il lavoro da casa. E ci fu il caso alla Provincia di Rovigo.
E’ la Cgil, che aveva dato assistenza ai lavoratori a spiegare che “la sentenza ha riconosciuto l’illegittimità di un decreto del Presidente della Provincia e degli atti conseguenti, in merito all’imposizione ai dipendenti, di alcuni giorni di ferie, durante l’emergenza pandemica del 2020”.
Il segretario della fp Cgil Paolo Zanini ripercorre i fatti: “Con decreto del Presidente della Provincia del 19 marzo 2020, nel pieno del periodo emergenziale causato dalla pandemia, era stato imposto ai dipendenti di fruire di ulteriori 5 giorni di ferie, oltre ai giorni di ferie pregresse dell’anno 2019. Alcune dipendenti, tramite l’avvocato Carlo Barotti, hanno impugnato questi atti, ritenendo illegittima l’imposizione dei 5 giorni di ferie, e in considerazione del fatto che non ne avevano la necessità, in quel periodo. Come Fp Cgil abbiamo chiesto al presidente e al segretario della Provincia, la revoca del provvedimento. La Provincia respingeva tali richieste, asserendo che i loro provvedimenti miravano alla salvaguardia della salute dei lavoratori, facendo finta di dimenticare che le lavoratrici lavoravano in smart working e quindi non effettuavano spostamenti e non correvano rischi di contagio. Affermava inoltre che non si trattava di imposizione delle ferie, ma di semplice programmazione”.
Il giudice nella sua sentenza ha richiamato il protocollo che prevede che “non possono essere imputate ferie forzate maturate nel corso del 2020 dai dipendenti”. Zanini aggiunge che il giudice ha quindi “ritenuto illegittimo il punto contestato del Decreto del presidente della Provincia che impone i 5 giorni di ferie”. Secondo la sentenza “la Provincia non aveva il potere di imporre ai dipendenti di usufruire degli ulteriori 5 giorni di ferie del 2020, considerato che tali ferie, per motivate esigenze personali, possono essere fruite entro il mese di aprile dell’anno successivo”. Inoltre che “il potere discrezionale del datore di lavoro di fissare l’epoca delle ferie non è privo di vincoli, come invece affermato più volte dal segretario, ma deve tenere conto degli interessi dei lavoratori”.
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