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Paolo Crepet cita il caso di Rovigo

Su La7 il noto psichiatra parla dei no vax: "So che a Rovigo una persona è morta per il Covid perché aveva paura del vaccino"

Paolo Crepet cita il caso di Rovigo

ROVIGO - “So che a Rovigo una persona è morta per il Covid perché aveva paura del vaccino. E il marito della donna deceduta non ha saputo dire se aveva cambiato idea o meno sul vaccino. Nemmeno il pericolo della morte riesce a far cambiare idea a chi è no vax”. Sono parole pronunciate da Paolo Crepet sugli schermi televisivi de La 7 intervenendo sul tema dell’obbligo vaccinale e del Green pass.

Lo psichiatra ha così citato il caso di Lusia, sul quale “La Voce” l’aveva intervistato due giorni fa. Sul giornale uscito venerdì aveva detto: “Non distinguo tra no vax: uno che non si vuole vaccinare, non lo vuole fare e basta. Non farlo per paura delle conseguenze o perché ideologicamente si è contro le vaccinazioni, non cambia”. Lo psichiatra era intervenuto su un tema caldo, in particolare, dopo il recente caso della morte di una donna in Polesine per Covid: non si era vaccinata, come aveva spiegato poi il marito, per paura delle conseguenze del siero, temendo implicazioni dopo la somministrazione della dose. “Certo, la paura esiste ed è bene che esista. E’ una difesa.

Ma ci vuole più rispetto per medici e scienziati - aveva aggiunto - Eppoi adesso non è il tempo di fare delle lezioni accademiche e distinguere tra tipologie di no vax. Il risultato è identico e, in questo modo, si sta solo prolungando l’agonia”. I no vax sono un pericolo per gli altri, oltre che per sé stessi. “Chi non vuole vaccinarsi per paura potrebbe infettare altre persone. Il no vax può diffondere il virus, non può stare in mezzo a noi. Non vorrei incontrarli, per esempio, al supermercato. Quando è scoppiata la pandemia per l’Hiv, non c’era il vaccino, ma abbiamo comunque limitato tutti i nostri comportamenti”.

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