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ELEZIONI PROVINCIALI

Caccia ai voti dei grandi elettori

Ecco quanto pesano i voti dei consiglieri comunali

Caccia ai voti dei grandi elettori

Caccia all’elettore di peso, dove un consigliere comunale di Rovigo vale come 8,9 consiglieri di ciascuno dei 31 Comuni sotto i 3mila abitanti, ad esempio Calto, Foicarolo, Canaro o Papozze. Perché saranno queste quote del voto ponderato a decidere le elezioni provinciali del 18 dicembre, a decidere chi fra Enrico Ferrarese o Gian Pietro Rizzatello diventerà presidente della Provincia di Rovigo. I due candidati scendono in campo alla testa di alleanze che già dai giorni scorsi hanno scatenato polemiche e accuse reciproche.

Ed è facile immaginare che i prossimi giorni saranno contrassegnati da una campagna elettorale (votano i 627 amministratori dei Comuni polesani) senza esclusioni di colpi. Ed ecco allora che la caccia all’elettore dipeso, ossia con il più alto “indice di ponderazione”, avrà lo stesso valore di una caccia all’oro. Come se la California del Polesine, teatro di una sfrenata e caotica accia all’oro nel 1848, fosse all’interno d ogni consiglio comunale.

Ed è per questo che da giorni i leader dei partiti e i singoli candidati si sono muniti di pallottoliere e tabella con il peso specifico di ciascun consigliere.

Il calcolo è presto fatto. Per presidente e consiglio di palazzo Celio sono chiamati al voto 627 consiglieri comunali che dovranno votare su due schede. Il peso maggiore ce l’avranno i 33 consiglieri comunali di Rovigo, il voto di ciascuno di loro peserà per 627 ‘quote’. Rovigo (tra i 30mila e i 100mila abitanti) è infatti l’unico Comune in fascia E con il massimo indice di ponderazione. Poi ci sono 6 Comuni in fascia D, con 102 consiglieri totali con indice di ponderazione a quota 318 (Adria, badia Polesine, Lendinara, Occhiobello, Porto Tolle, Porto Viro). Quindi 3 Comuni in fascia C, con 39 consiglieri che pesano per 213 quote ciascuno (Rosolina, Taglio di Po, Villadose). Scendendo verso i Comuni meno popolosi ci sono 9 Comuni in fascia B, con 116 consiglieri che valgono 125 quote (Ariano, Castelmassa, Ceregnano, Fiesso, Loreo, Lusia, Polesella, San Martino, Stienta). Infine la parte più numerosa dei Comuni in fascia A: i 31 Comuni sotto i 3mila abitanti con ben 337 consiglieri che valgono 70 quote ciascuno. Ecco allora che appare evidente che la grande massa critica la fanno i piccoli Comuni con oltre 23mila quote totali, ma il capoluogo polesano, da solo, vale oltre 20mila quote.

Tutto per questo per dire che il consenso di un grande elettore di Rovigo vale come quello di due grandi elettori di Adria, o Badia, o Lendinara e Occhiobello, come il consenso di quasi tre consiglieri di Rosolina o Taglio di Po; di 5 consiglieri di Stienta, Ceregnano o Polesella, e di quasi 9 di ciascun elettore degli Comuni più piccoli. Insomma spostare il voto di due o più elettori dei Comuni maggiori può davvero risultare determinante. Per fare un esempio 4 voti di consiglieri rodigini valgono più di tre interi consigli comunali dei Comuni più piccoli, o come un consiglio comunale e mezzo dei Comuni di fascia B. Vincerà chi avrà più voti ponderati.

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