"Il sindaco non è un civico, e Azzalin è fuori dal partito"

Luisa Beltrame, Pierluigi Mosca, Giorgia Businaro, Pierluigi Valentini, Gilberto Bianchini e Daniele Tecchiati. Sono sei e sono i componenti della lista del Partito Democratico in corsa per l’elezione del consiglio provinciale il prossimo 18 dicembre. Dopo la rottura del tavolo per un’unica lista, il partito dem ha deciso di ‘correre’ con le proprie gambe verso le elezioni per i rappresentanti a Palazzo Celio.

C’è poi il caso Graziano Azzalin, il consigliere comunale del Pd che si è candidato a sostegno di Enrico Ferrarese nella lista Pd-civici. Angelo Zanellato, segretario provinciale del Pd precisa che: “L’articolo 13 dello statuto, al comma 2, dice che chi si schiera in una lista contrapposta a quella del partito decade automaticamente. Non servono espulsioni o provvedimenti, è già un dato di fatto. Ora la palla passerà alla commissione garanzia che non dovrà far altro che prendere atto di quanto scritto nello statuto, sia quello regionale che quello nazionale. Per quanto riguarda altri nomi del partito che abbiano messo la propria firma, questo non possiamo saperlo”.

E ancora: “Il tavolo per presentare una lista unica è saltato e per questo abbiamo deciso di presentare una lista nostra, un modo anche per rilanciare il partito nel territorio”. Lo stesso segretario provinciale del Pd ha poi aggiunto: “Abbiamo scelto persone qualificate che possono concorrere a vestire il ruolo di consiglieri provinciali. Per quanto riguarda la scelta del presidente della Provincia il consiglio ai nostri iscritti, è di votare il candidato Giampietro Rizzatello, una persona disponibile al confronto che ci può aiutare a rilanciare questa provincia”.

Sulla scelta di una lista autonoma Diego Crivellari puntualizza: “Sulle responsabilità di aver fatto naufragare l’idea di una lista unitaria ognuno si fa la propria idea, sta di fatto che era un atto dovuto presentare una nostra lista. La cosa certa è che il Pd non può portare acqua al mulino della Lega. In una fase attuale in cui la Lega, in Polesine, ha sommato su di sé tutte le principali cariche regionali, ora vogliamo anche delegarle le cariche della Provincia?”.

Infine, Nello Chendi, capogruppo dem in consiglio comunale afferma: “Azzalin che si candida a fianco dell’opposizione è un fatto sconcertante. Noi non ci stiamo a fare da stampella in un accordo anomalo con un civismo finto neutrale. Ormai è chiaro che il sindaco di Rovigo non si può più definire civico”.