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SCUOLA

(Ri)suona la campanella, tra dubbi e ansie

Con l'impennata dei contagi (840 nuovi positivi solo ieri 9 gennaio), le lezioni riprendono. "Sì, ma quanto durerà?"

Le ripartenze non sono mai facili. Ma per le scuole del Polesine, come di tutto il Veneto, questo riavvio delle lezioni dopo il Natale è particolarmente difficile e caricato da ansia e paura per le famiglie e per tutto il mondo della scuola. 

Oggi, 10 gennaio, infatti, le scuole in Polesine hanno riaperto i battenti. Nel capoluogo in tanti studenti erano assenti, perché in isolamento, perché contagiati o addirittura per paura di contrarre il virus. 

Già, perché con l'impennata di contagi anche nella provincia di Rovigo (solo ieri 9 gennaio, 840 nuovi positivi e due decessi), non si può stare certo tranquilli. 

Tanta perplessità anche tra le mamme all'ingresso degli istituti scolastici. "Chissà come andrà a finire", era la domanda che un po' tutti in attesa della campanella si rivolgevano l'un l'altro. 

Anche perché i dirigenti sono stati chiari: "Tra personale docente e non docente che manca e impennata di contagi tra studenti, non possiamo assicurare la Didattica a  distanza o la didattica integrata".

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