VOCE
ADRIA
12.01.2022 - 10:38
I residenti lamentano i rischi lungo i marciapiedi, a piedi e in bici. Un calvario per le carrozzine
Ai disagi segnalati nei giorni scorsi dai residenti di via Leonardo da Vinci, fanno seguito le forti preoccupazioni di quanti abitano a ridosso di via monsignor Pozzato. Un grido di dolore che si rinnova continuamente per l’importanza che tale strada ha assunto. Un’arteria strategica per la viabilità cittadina, che unisce il traffico che arriva dal Delta sia dalla Sp45 Loreo-Rosolina-Porto Viro, sia dalla stessa Leonardo da Vinci dalla quale confluisce il traffico da sud. Quindi via Pozzato si interseca con via Marconi per raggiungere il centro cittadino, oppure si prosegue verso nord dove si trova lo snodo sia per immettersi sulla Sr516 Piovese oppure sulla Sr443 per il capoluogo.
Via Pozzato è da anni una vera e propria tangenziale considerato il traffico intenso per gran parte della giornata con i soliti picchi nelle ore di punta per raggiungere o tornare dal lavoro, oltre alla forte incidenza di furgoni, camion e Tir. Inoltre, negli ultimi decenni ha visto un forte sviluppo urbanistico con l’insediamento di ben tre grandi supermercati nell’arco di 200 metri, oltre ad altre attività commerciali.
Eppure l’infrastruttura viaria non ha avuto lo stesso sviluppo dal punto di vista della funzionalità e della sicurezza. “Gli unici interventi - spiega una residente - sono relativi alla rifacimento dell’asfalto, senza dubbio importante ma non sufficiente, senza dimenticare le battaglie fatte perchè facessero l’intervento. Oltretutto sempre a tratti per cui si aggiusta un tratto, mentre un altro è precario. Non si è mai fatto come in via Malfatti, dove è stato rifatto tutto l’asfalto, addirittura è stata completamente chiusa al traffico”.
Nel frattempo un altro residente segnala che da circa un anno non è più funzionante il display che rileva la velocità dei veicoli, strumento di prevenzione per richiamare gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità.
L’attenzione dei residenti è rivolta ai marciapiedi. “Ci sono due situazioni di pericolo - spiega una signora che usa il marciapiedi in bici quasi tutti i giorni - Innanzitutto la precaria condizione del manto stradale, non solo per le buche dove l’asfalto si è sbriciolato, ma dove si trovano le caditoie per lo scarico dell’acqua piovana. La seconda criticità - prosegue - è il passaggio molto stretto per cui a volte il vuoto d’aria provocato dai camion rischia addirittura di farti cadere, senza dimenticare le auto che transitano senza rispettare i limiti di velocità e ti sfrecciano praticamente sotto i piedi. Accompagnare una persona anziana o disabile in carrozzina è un vero calvario”.
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