VOCE
CORONAVIRUS IN POLESINE
13.01.2022 - 13:27
"Con la proroga dello stato di emergenza e vista l'esponenziale crescita del contagio che si sta verificando in questo momento, con ricadute pesanti sul sistema sanitario, come Uil Fpl stiamo sollecitando tutti gli enti pubblici a dare la massima applicazione allo strumento del lavoro agile, per il bisogno primario del Paese e del nostro territorio di contenere la pandemia e nell'interesse generale dei cittadini di poter usufruire dei servizi, scongiurando il più possibile il rischio della diffusione di focolai che potrebbero compromettere attività essenziali per tutta la cittadinanza".
Lo spiega Cristiano Maria Pavarin, segretario provinciale di Uil Fpl Rovigo, lanciando un vero e proprio appello. L'importanza dello smart working dal punto di vista della prevenzione, probabilmente, non è stata ancora del tutto compresa - prosegue - Nonostante le evidenti problematiche collegate all'organizzazione del lavoro e dei servizi, provocate anche dalle assenze dovute a positività ed isolamenti, nei Comuni, ma più in generale nella gestione dei servizi, non è stato infatti fatto il dovuto ricorso al lavoro agile come modalità utile ad aumentare ai massimi livelli la sicurezza ed al ridurre al minimo il rischio di contagio nei luoghi di lavoro, ma anche negli uffici aperti al pubblico, quindi anche a garanzia di minori rischi possibili per i cittadini utenti oltre che per i lavoratori".
"Del resto, nella circolare congiunta dei ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, firmata il 5 gennaio scorso, si raccomanda 'il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a modalità a distanza' e si sottolinea come 'lo svolgimento della prestazione del lavoro in modalità agile ha da subito rappresentato un efficace strumento per arginare la diffusione del virus e contenere gli effetti economici negativi'”.
"Seguendo la normativa vigente in tema di lavoro agile e quanto previsto dai contratti di lavoro, sulla scorta dei protocolli condivisi con le organizzazioni sindacali, riteniamo anche sulla base della circolare interministeriale sia fondamentale nei luoghi di lavoro, dove evidentemente sia possibile, senza interrompere i servizi pubblici essenziali e nelle professioni compatibili, che sia garantito il più alto livello di applicazione del lavoro in smart working, anche attuando il principio della flessibilità. Che non deve essere utilizzata solo ex post, per permettere il lavoro di dipendenti in isolamento, ma anche come mezzo di prevenzione di un contagio che sembra inarrestabile".
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