VOCE
TRANSPOLESANA
15.01.2022 - 14:06
Sofia Bozzolan
BADIA POLESINE - Il consiglio comunale di Badia Polesine approva all’unanimità la revoca della delibera per la convenzione per la pulizia delle piazzole di sosta poste lungo la Transpolesana. A seguito degli sviluppi in merito alla questione, che vedrebbe Anas come unico ente competente, le varie amministrazioni dei Comuni interessati dall’ipotetica convenzione per la pulizia dai rifiuti delle aree di sosta della Ss 434 sono state chiamate a ufficializzare il proprio passo indietro. “La delibera di revoca - ha spiegato il sindaco Giovanni Rossi - non era stata fatta prima perché avevamo ritenuto che dovesse partire il Comune capofila, che è quello di Giacciano con Baruchella. Nel frattempo, il Comune di Canda aveva fatto un’iniziativa sua e i tempi si sono un po’ accelerati. La convenzione di fatto non è mai stata sottoscritta. Abbiamo sperato fino all’ultimo che Anas potesse decidere serenamente di poter provvedere in autonomia alla pulizia delle piazzole - ha ripreso il primo cittadino - e purtroppo non è stato così. La procedura, dopo la revoca della delibera, prevede ordinanze dei sindaci, predisposte su un modulo unico per poi non andare incontro a ricorsi diversi uno dall’altro. Naturalmente ci aspettiamo che Anas ricorrerà, al che andremo al Consiglio di Stato, che non potrà che dare ragione a noi e molto probabilmente anche al Tar”.
A questa spiegazione, il consigliere di Adesso Badia Manuel Berengan ha fatto seguire la proposta di un “piano B”, magari utilizzando le fototrappole in dotazione al Comune, per sorvegliare le aree, ma il sindaco ha ribattuto che ciò non è possibile per due motivi. “Verrebbe a mancare la titolarità - ha risposto Rossi - se noi non possiamo entrare in superstrada per pulire, non possiamo neanche entrare in superstrada per mettere delle apparecchiature che non siano quelle di Anas, ci vorrebbe una convenzione. Il secondo motivo è che sarebbe una decisione da prendere con tutti i Comuni del percorso, e io credo che mai come questa volta l’unione faccia la forza e dobbiamo muoverci tutti insieme. Tutti insieme abbiamo detto di non percorrere questa strada. Anas nelle riunioni diceva ‘Se voi ci aiutate a pulire noi mettiamo le telecamere’: non deve suonare come un ricatto, se Anas deve amministrare bene la strada è perché il Tar l’ha detto. Queste sono le motivazioni per cui non possiamo fare quell’azione, che condividiamo, perché a priori io converrei con un ‘piano B’, però non è attuabile”.
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