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ARTE

Tele aperte sul mondo di Silvia

Colori debordanti e linguaggio dei fiori, dietro a ogni quadro c’è un messaggio da cogliere

Tele aperte sul mondo di Silvia

Colori debordanti e linguaggio dei fiori, dietro a ogni quadro c’è un messaggio da cogliere

 Non sono quadri, ma finestre aperte su un mondo. E’ visitabile fino al 31 gennaio, all’Antico Caffè Coghetto di via Cavour, in pieno centro città, la personale dal titolo “Messaggi indelebili”, che propone una raccolta scelta di opere di Silvia Finco, 35enne architetto e artista della provincia di Padova.

Quella in visione al Coghetto è una mostra di opere, realizzate con acrilico su tela e rifinite con il pennarello indelebile nero che fa da filo conduttore dei quadri stessi, mai viste prima: l’artista padovana, infatti, espone per la prima volta. E, nel farlo, apre una finestra sul suo universo.

Ne escono tele che lasciano senza fiato, dai colori intensi e dalle figure nitide. Il cui significato va cercato nei simboli. Sì, perché l’autrice, che nella vita fa l’architetto, nel tempo libero coltiva interessi poliedrici, tra i quali la botanica (vanta un giardino curatissimo) e, appunto, la simbologia floreale. Così, dietro ai fiori inseriti in tutte le sue opere, c’è sempre un messaggio, che racconta qualcosa dell’autrice.

Questi acrilici - spiega lei stessa - sono “un’evoluzione personale alla scoperta del proprio volto, attraverso l’istintività nella rappresentazione del proprio stato d’animo, per raggiungere la consapevolezza. Insomma, più che a dipinti si è di fronte a dei soliloqui, in cui rappresento intense discussioni con me stessa. Tutto ciò che non riesco ad esprimere viene impresso nella tela”.

E poi c’è l’uso dei colori. Tanto è raro vederli indossati da Silvia Finco, quanto questi riempiono le sue tele e quasi debordano fino a colpire l’osservatore, anche il più distratto. Questi quadri, che appartengono alla collezione personale della Finco e che in alcuni casi sono pure “in prestito”, da amici e parenti a cui erano stati regalati, sono il frutto - spiega ancora l’autrice - “di un percorso complesso, fatto di riflessioni, domande e ricerca di sé”. Una finestra aperta, appunto, sul mondo di Silvia.

E un’occasione da non perdere per vedere, davvero, qualcosa di diverso.

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