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Le restrizioni

Il fronte dei tabaccai contro il pass

“Nel lockdown eravamo un servizio essenziale, ora degradati. I clienti da noi solo pochi minuti”

Il fronte dei tabaccai contro il pass

“Nel lockdown eravamo un servizio essenziale, ora degradati. I clienti da noi solo pochi minuti”

ROVIGO - Green Pass per entrare in tabaccheria? No grazie. E’ questa l’opinione dei rivenditori di sigarette rodigini sull’obbligo di controllare, a partire da lunedì, la certificazione verde a clienti che, per la maggior parte, sostano solo pochi minuti nel negozio.

Un tempo, dunque, ritenuto non sufficiente da rendere necessario il controllo del Green pass. I tabaccai, inoltre, si chiedono perché durante il lockdown 2020 i koro negozi potessero restare aperti perché ritenuti servizio essenziale e ora invece siano stati “degradati”.

Per Paola non ci sono dubbi: “Richiedere la certificazione verde per prendere le sigarette è impossibile. Stiamo pur sempre parlando di una vendita veloce per quanto riguarda i tabacchi, mentre per gli altri servizi abbiamo già diversi documenti di chiedere. Quanto dobbiamo metterci? La maggior parte delle attività è a conduzione familiare con una persona alla volta al lavoro, questo ulteriore controllo allungherebbe i tempi per una delle vendite più veloci che si possono fare all’interno”.

Anche Giorgia è in totale disaccordo con l’idea di entrare con il Green pass, almeno quello base: “E’ una proposta assurda in quanto chi viene a prendersi le sigarette ci mette pochissimo. Impiegherei più tempo a controllare il pass rispetto ad accontentare la richiesta del cliente nei tabacchi. Sarebbe una cosa di difficile gestione”. Stefano prosegue sulla stessa linea di pensiero: “Non sono assolutamente d’accordo. Chi entra qui per prendere tabacchi o accessori ad esso collegati ci impiega un minuto o due, tenendo la mascherina e rispettando la distanza quindi non vedo la necessità di mettere pure l’ingresso solo con Green pass”. E Alice non è da meno su questo punto: “Per noi diventerebbe impossibile lavorare. Vediamo non so quante persone in un giorno e se ad ognuna dobbiamo fare questo controllo non ne veniamo più fuori”. Lorenzo sposta lo sguardo all’indietro nella questione: “Nella prima ondata, quando eravamo tutti chiusi in casa e non sapevamo quanto letale fosse il virus, le tabaccherie erano aperte. Adesso vogliamo mettere l’accesso solo con il Green pass nonostante l’alta percentuale di vaccinati e con una conoscenza migliore di questo virus? La trovo un’idea assurda”. Alessandra conclude: “E’ un’idea assurda. I clienti hanno la mascherina, ci mettono un minuto e bisogna stare lì a controllare il Green pass per un pacchetto di sigarette? Uno spreco di tempo”.

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