VOCE
Adria
06.02.2022 - 11:26
Approvati in consiglio comunale il piano degli interventi e il regolamento edilizio: il via libera è arrivato con voto unanime della sola maggioranza, assente tra le file civiche Graziella Bovolenta per motivi personali. Tutta la minoranza era fuori: alcuni hanno deliberatamente abbandonato l’aula, altri assenti fin dall’inizio. “Uno degli obiettivi più importanti dell’amministrazione civica - si legge in una nota di palazzo Tassoni - è stato raggiunto nel civico consesso di giovedì sera, con l’approvazione del Piano degli interventi e del regolamento edilizio. Strumenti illustrati dall’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Marco Terrentin, affiancato dai tecnici Davide Marangoni per il comune e Ludovico Bertin per lo studio Tombolan”. Un risultato senza dubbio importante per l’amministrazione Barbierato che lo stesso sindaco ha definito “un passaggio storico”.
Ma l’approvazione è avvenuta in maniera alquanto travagliata e con momenti di durissimo scontro con l’opposizione. E adesso incombe la spada di Damocle del Tar perché i consiglieri di minoranza presenti in aula, Paolo Baruffaldi, Lamberto Cavallari e Sandro Gino Spinello sono decisi a rivolgersi al tribunale amministrativo. Due i punti da chiarire che potrebbero bloccare il provvedimento urbanistico. Prima di tutto la mancata pubblicazione sull’albo pretorio della delibera numero 3 del 10 gennaio scorso con la quale la giunta ha approvato il piano degli interventi. Interventi che ammontano a 51 ma durante la discussione è emerso che in un primo momento erano 41 e, nonostante la richiesta di spiegazioni di Spinello, non è stato ben chiarito come si sia arrivati al totale finale.
Ma ancora più grave potrebbe essere la decisione di far votare il documento ai consiglieri civici Enrico Bonato Ibc e Federico Paralovo SiamoAdria. Entrambi hanno evidenziato conflitti di interessi su alcuni interventi, così pure Paolo Baruffaldi della Lega che ha abbandonato l’aula fin dall’inizio della discussione. Al momento del voto anche Cavallari e Spinello sono usciti.
A quel punto l’uscita di Bonato e Paralovo avrebbe provocato il venire meno del numero legale. Dopo una sospensione di un’ora, la maggioranza ha trovato un escamotage: si è votato allegato per allegato così Bonato e Paralovo sono usciti, ma mai contemporaneamente, quando entravano in conflitto di interesse per poi rientrare. La sorpresa è arrivata alla fine quando i due consiglieri hanno votato il documento finale, approvando quindi anche quei provvedimenti che precedentemente avevano saltato. A questo punto sarà il Tar, se la minoranza proseguirà nel proprio intento, a stabilire la legittimità o meno di tale votazione.
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