VOCE
Rovigo
07.02.2022 - 09:30
“Iras ospita 300 persone tra San Bortolo e Casa Serena. Non è nemmeno pensabile che possano essere buttati fuori o sposati in massa di qua e di là. È un timore assolutamente infondato nel medio breve periodo”. Sono queste le parole del direttore di Iras Luca Avanzi, in risposta alle recenti notizie di una possibile messa in liquidazione della struttura e dei timori manifestati dai parenti e dipendenti che si domandano quale possa essere il loro destino.
“Iras ha sufficienti entrate per garantire stipendi e parte dei pagamenti ad alcuni fornitori - prosegue - Il ritardo del pagamento dello stipendio del mese scorso, arrivato dopo qualche giorno rispetto al solito, era semplicemente dovuto ad un motivo tecnico della tesoreria”. Avanzi conferma che le difficoltà nei pagamenti riguarderanno sopratutto alcuni fornitori. “Stiamo pensando a come affrontare questo periodo, Iras ha soldi in cassa ma non sono sufficienti per far fronte a tutti i suoi impegni - spiega -. Nell’immediato non c’è difficoltà a fare fronte a tutti i pagamenti ma solo a quelli che riguardando i fornitori a cui, forse, potrebbe essere chiesto di pazientare”.
Secondo il direttore della struttura questa improvvisa accelerata, dovuta alle perplessità di far fronte agli impegni economici espresse da una banca, potrebbe comunque avere degli effetti positivi. “Questa accelerazione potrebbe portare a qualcosa di positivo cioè chiudere, finalmente, una situazione che si protrae da molto tempo. I servizi verranno sicuramente garantiti, credo che spetterà al Comune e alla Regione cercare di capire come gestire questa emergenza”. La soluzione ideale sarebbe restituire la struttura di Casa Serena e ottenere il corrispettivo residuo. “Iras gestisce un bene che è del Comune e se si protrae questa situazione l’unica soluzione rimane restituire Casa Serena - specifica Avanzi -, Iras potrebbe anche restituirla tutta e, in quel caso, il Comune dovrebbe restituire tutto il valore residuo con cui Iras potrebbe effettivamente risolvere gli attuali problemi”.
La speranza è quindi che la questione possa trovare un accordo e chiudersi definitivamente. “C’è una trattativa in corso con il Comune, la prospettiva è che venga restituita al Comune metà dell’immobile di Casa Serena - continua -. Il Comune potrebbe quindi realizzare alcune iniziative a cui è interessato, anche grazie ai fondi del Pnrr. Iras semplicemente rimarrebbe attiva nella parte che già gestisce. In base a questo accordo il Comune corrisponderebbe un importo per la restituzione. Il problema è che il Comune ritiene che il valore proposto non sia corretto e sia inferiore. Speriamo ovviamente che la questione possa vedere una soluzione”.
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