VOCE
Rovigo
14.02.2022 - 10:12
Facendo eccezione per i “soliti” orari del passeggio, ovvero subito prima di pranzo e nella seconda parte del pomeriggio, in centro a Rovigo ieri davvero non volava una mosca, nonostante il bel sole e le temperature miti sulla base delle quali ci si poteva attendere che più di qualcuno mettesse il naso fuori di casa. Invece, forse, molti l’hanno fatto, ma hanno scelto altri lidi, prendendo l’auto prima delle 10 per uscire dal centro, chiuso alle auto per un giorno.
Del resto, bastava mettere varcare l’anello magico delle circonvallazioni, per rivedere la solita, normale, vita domenicale. Da viale Oroboni a viale della Pace, e su fino a via Falcone e Borsellino, il traffico ha continuato a fluire come sempre, e di certo non era inferiore a quello di un qualunque altro giorno festivo a Rovigo. Lo stesso non si può dire del centro. “Poca gente, sicuramente molta meno rispetto a domenica scorsa. Ma anche il paragone con le prime domeniche ecologiche è impietoso: le altre volte un po’ di giro c’era, forse per curiosità, oggi non si è visto quasi nessuno”, sussurrano da un bar del centro città a mattinata ormai finita. Insomma, in pochi anche per il rito della colazione (con pasticcino) domenicale.
C’è da dire, però, che quella di ieri è stata anche la prima domenica senza grande mostra, con il Roverella che ha chiuso i battenti proprio otto giorni fa in attesa dell’apertura della nuova straordinaria esposizione, dedicata a Kandinsky, in programma per sabato 26. E certamente questo ha influito. In ogni caso, la domenica ecologica è scivolata via senza particolari problemi né disagi. Il blocco delle transenne agli ingressi del centro ha retto, i controlli son ostati discreti: certo, qualcuno ha fatto il furbo, è passato lo stesso e l’ha fatta franca, ma la città è rimasta sostanzialmente libera dalle auto.
Ora, bisognerà capire se il provvedimento, che sarà poi replicato anche domenica 27 febbraio, e di nuovo il 20 marzo e il 2 aprile, ha sortito qualche effetto sull’aria, abbassando (almeno per un giorno) le Pm10. A Rovigo, nei primi 43 giorni del 2022 (e dunque fino a sabato) sono stati ben 25 gli sforamenti dei parametri di qualità dell’aria. L’altro giorno, le centraline Arpav hanno rilevato 77 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria, il 54% in più rispetto al massimo consentito. Di questo passo, tra una decina di giorni avremo già esaurito tutti i “bonus” previsti per l’anno in corso, e diventeremo così ancora una volta - per quanto riguarda la qualità dell’aria che respiriamo - fuorilegge. Con buona pace delle domeniche a piedi...
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