VOCE
TRECENTA
14.02.2022 - 10:25
Gilberto Bianchini, capogruppo di minoranza a Trecenta ed esponente del Partito Democratico, interviene nel dibattito che negli ultimi giorni ha coinvolto, suo malgrado, il Comune di Trecenta che, insieme a Fiesso Umbertiano e Bagnolo di Po, è stato escluso dai benefici fiscali previsti dalla Zls.
Il ragionamento di Bianchini parte da un presupposto, a suo avviso, fondamentale: “Secondo quanto affermato da Andrea Ferrazzi, senatore del Pd, che ha il merito di avere inserito l’emendamento alla Legge di Bilancio dello Stato per la realizzazione della Zls di Marghera e del Polesine, in base al quale sarebbero stati assegnati 30 milioni di euro all’anno per il 2020, il 2021 e il 2022, il Decreto di Istituzione della Zls è ancora una mera dichiarazione d’intenti, in quanto non anche firmato dal ministero e quindi il protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Veneto Zaia e il ministro Mara Carfagna è una mera dichiarazione d’intenti”.
La situazione, secondo Bianchini, si presenta ad oggi così: “La Regione Veneto, attraverso Marcato, ha stravolto l’assetto perimetrale della Zls facendo uscire Trecenta, Bagnolo di Po e Fiesso Umbertiano dai Comuni che godranno dei benefici fiscali, inserendo al loro posto Rovigo e Bosaro. Nell’incontro con l’Assessore Marcato i sindaci polesani hanno fatto squadra ed hanno proposto alcune diverse possibilità finalizzate a mantenere i 3 comuni nella Zls. Innanzi tutto riconsiderare le aree in base al numero di abitanti del 2021 e non del 2011, in considerazione del fatto che tutti i comuni hanno subito un calo demografico, poi togliere dalla città di Rovigo le aree periferiche, le frazioni, che non hanno insediamenti industriali e in ultima istanza ridimensionare le aree dei 16 comuni in modo da mettere a disposizione gli 8000 abitanti che servono per fare entrare Rovigo nella Zls, questo sembrava possibile dato che Venezia è entrata nella Zls anche con precise vie, oltre che con zone predefinite”.
Ma la proposta dei sindaci non è piaciuta a Marcato: “Evidentemente no, visto che la risposta è stata un netto diniego con motivazioni apparse ai più, di circostanza. Ad esempio ha detto che gli uffici ministeriali non avrebbero accettato queste modifiche, secondo Marcato non rispondenti alle indicazioni europee e addirittura che Roma preferisce sostenere le Zls del Sud d’Italia”.
Bianchini è, ancora, possibilista: “A questo punto possiamo applicare il vecchio detto ‘che tutto il male non viene per nuocere’. Prendendo atto che il Decreto di Istituzione della Zls non è stato ancora firmato dal ministero si aprono due possibili azioni politico-amministrative, fra loro alternative. La prima azione deve avere come protagonisti diretti i sindaci dei Comuni di Trecenta, Bagnolo di Po,e Fiesso Umbertiano, sostenuti dal Presidente della Provincia e dai parlamentari polesani finalizzata a chiedere e formalizzare un incontro con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il ministro Mara Carfagna per discutere con loro le proposte presentate e non accolte dall’assessore Marcato. La seconda, in alternativa alla prima, è quella di contrattare con la Regione Veneto il valore reale in milioni di euro per una serie di ristori economici da riconoscere ai 3 Comuni con i quali potrebbero, come Enti Locali, applicare agli investitori strutturali degli incentivi economici in sostituzione dei benefici fiscali previsti nella Zls. Auspico che su queste proposte si possano trovare tutte le convergenze possibili affinché per il bene del Polesine nessun Comune sia penalizzato”.
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