VOCE
CARABINIERI
05.03.2022 - 08:55
Brillante operazione nella notte tra giovedì e venerdì che ha portato i carabinieri della forestale a salvare circa due quintali di pesce, quindi bloccare e multare due bracconieri. E l’attività di repressione contro il fenomeno del bracconaggio ittico sarà rafforzata nei prossimi mesi. Questa volta i militari della stazione forestale di Adria sono riusciti a intervenire direttamente sul luogo di pesca dove hanno accertato l’utilizzo di almeno 600 metri di reti da pesca tipo tramaglio in un corso d’acqua nel territorio comunale di Adria.
I militari in servizio di appiattamento fin dall’inizio della battuta di pesca, intorno alle 22,30 dell’altra sera, sono rimasti in attenta osservazione fino alla conclusione delle operazioni poco oltre le 3.30 della notte. In tal modo hanno potuto accertare che due individui di origine rumena, a bordo di un piccolo battello pneumatico, stavano stendendo circa 600 metri di tramaglio, mentre la legge ne prevede l’utilizzo fino a un massimo di 50 metri sul fiume Po e 25 metri sugli altri corsi d’acqua principali. Tale dispiegamento è avvenuto a zigzag da una sponda all’altra del corso d’acqua e dunque per tutta la sua larghezza, mentre la legge dispone che non può essere occupata più della meta del corso d’acqua. In questo modo hanno potuto catturare circa 200 chili di pesce di diverse specie. Il pesce recuperato era ancora vivo al momento del sequestro, pertanto i militari della Forestale hanno provveduto prontamente a rimetterlo in acqua per metterlo in salvo.
Ai pescatori di “professione” sono state contestate sanzioni per un importo di 5mila euro e sequestrati tutti gli strumenti di pesca: battello pneumatico di 3,20 metri, 600 metri di reti da pesca tipo tramaglio e un randello artigianale verosimilmente utilizzato per stordire i pesci siluro più grossi. “Considerate le condotte illecite che si continuano a rilevare - si legge in una nota diramata dal gruppo provinciale dei carabinieri forestali - nel prossimo futuro verranno sicuramente rafforzati i servizi di repressione in tale ambito, anche con l’intervento del Soarda, ovvero la Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali, il reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, dove operano militari particolarmente specializzati nel contenimento del fenomeno”.
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