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Piruea, indaga la Corte dei Conti

L’arrivo della Finanza ha provocato un’accelerazione nell’iter: subito recuperati 940mila euro

Piruea, indaga la Corte dei Conti

La Corte dei Conti di Venezia

L’arrivo della Finanza ha provocato un’accelerazione nell’iter: subito recuperati 940mila euro

Il Comune di Rovigo negli anni “ha trascurato di seguire” l’iter dei Piruea, dando luogo - in particolare - a una fase di stallo determinata da un “inescusabile mancato esercizio, da parte dell’amministrazione comunale e dell’ufficio urbanistica, delle necessarie attività e azioni a tutela delle ragioni dell’ente”. Insomma, nessuno ha fatto niente per controllare che le ditte coinvolte nei (famigerati) accordi pubblico-privato, ben 11 varati a inizio anni Duemila portassero a compimento le opere di pubblica utilità che si erano impegnati a realizzare; né, in caso contrario, si è andati a riscuotere le fidejussioni depositate.

Su tutto questo, la Corte dei Conti del Veneto ha aperto un fascicolo, con “ipotesi di danno erariale” connesso proprio alla mancata escussione delle fidejussioni. Ne ha dato notizia, ieri mattina a palazzo dei Camerlenghi, affacciato sul Canal Grande, il procuratore regionale del tribunale contabile, Ugo Montella, nel corso della propria requisitoria in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. L’inchiesta - ha poi precisato il magistrato Francesca Garlisi, che segue il fascicolo - è scattata nel corso del 2021 in seguito all’acquisizione, da parte della Corte dei Conti, di alcuni articoli di stampa sull’argomento Piruea: le indagini sono dunque state affidate, su delega della procura della Corte dei Conti stessa, alla guardia di finanza di Venezia diretta dal colonnello Fabio Dametto.

In particolare, la dottoressa Garlisi ha sottolineato che la magistratura contabile chiederà al Comune “aggiornamenti periodici” sull’andamento delle escussioni, da qui alla scadenza dei vari Piruea, l’ultimo dei quali dovrebbe aver termine - salvo nuovi rinvii - soltanto nel 2026.

“Chiaramente - ha tenuto a sottolineare il procuratore regionale, Montella - noi non troviamo nessun gusto nel portare in giudizio qualcuno, preferiamo sempre che si arrivi ad un compimento dell’iter previsto”. Dunque - come ha spiegato anche la stessa Garlisi - se il Comune continuerà a riscuotere le garanzie relative ai lavori dovuti ma non realizzati dalle aziende, il fascicolo sarà archiviato. In caso contrario, si procederà con l’accertamento delle responsabilità delle mancate riscossioni che, almeno da una prima analisi, secondo la Corte sarebbe “più in capo all’ufficio tecnico che aveva in carico i diversi procedimenti che agli amministratori che si sono succeduti”.

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