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VERSO L'8 MARZO

“Spesso la politica ignora le esigenze delle donne”

Parla Angela Zambelli, avvocato, sindaco e mamma: "Non sempre è facile conciliare tutto"

“Spesso la politica ignora le esigenze delle donne”

Donna, mamma, avvocato e sindaco: Angela Zambelli, sindaco di Crespino, racconta cosa significhi per lei essere un sindaco donna. Un impegno in politica e per il suo paese che, come spiega, non ha subito influenze legate al suo essere donna, ma, ammette, il percorso per la parificazione di genere nella politica ha ancora molta strada da fare.

Quando ha deciso di provare a essere il sindaco di Crespino e per quale motivo?

“Mi venne chiesta la disponibilità nel 2009 ma all’epoca non mi sentivo di fare il passo, poi nel 2013 in vista delle elezioni del 2014 mi venne riproposto e dopo lunga riflessione accettai. Mi ha spinto la voglia di mettermi a disposizione della comunità in cui sono nata e vissuta, ottimista nelle istituzioni e nell’alto valore che hanno. Ogni cittadino deve considerare questa possibilità, è un compito sociale ed una esperienza umana bellissima anche se molto difficile”.

Il fatto di essere donna in qualche modo ha influito sulla sua carriera politica?

“Non credo e sinceramente non sono in grado di valutarlo. Devo dire che questa cosa mi piace perché mi sono sempre sentita trattata con rispetto senza essere considerata ‘una specie protetta’ o da candidare per fare un evento speciale. L’essere donna può influire nel proseguimento della carriera perché mi spiace dirlo è ancora un mondo, quello politico (anche quello non politico), che non considera le esigenze delle donne che sono impegnate. I compromessi di tempo ed impegni che una donna deve sapere gestire nella sua carriera sono molto complessi e non sempre compresi. La mia piccola esperienza mi ha fatto vedere questo, non lo riporto con rancore ma con grande speranza che l’esperienza di noi donne possa nel tempo cambiare le cose. Gran parte di questo cambiamento spetta a noi da attuare e non sempre siamo pronte”.

Donna, mamma e avvocato: come si fa?

“E’ una bella sfida che mi carica ogni giorno, ed ancora di più da quando sono mamma di Sofia. Per lei supero ogni ostacolo e mi piace dire che i nostri figli ci rendono ‘invincibili’.

In un piccolo paese, per le donne è più facile o più difficile affermarsi anche nel mondo del lavoro?

“Per le donne, secondo me, è comunque sempre una partita complessa da gestire con grande determinazione anche per superare certi pregiudizi. C’è una bella verità però: la nostra volontà può portarci ovunque e le nostre capacità ci permettono di far vedere quanto valiamo ed affermarci”.

Cosa consiglieresti ad una donna che vuole diventare sindaco?

“Di considerare sempre che nel ricoprire ruoli istituzionali le aspirazioni personali non devono mai travalicare il bene della comunità, è un equilibrio molto sottile che parte dal presupposto che prima viene il bene pubblico. Consiglierei poi di vivere l’esperienza politica istituzionale facendo tesoro di ogni momento per accrescere la propria formazione”.

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