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Intervista

“Putin, sindrome da accerchiamento”

“L’allargamento della Nato è un rischio che non può e non vuole correre. Ma quanti errori ha fatto...”

“Putin, sindrome da accerchiamento”

“L’allargamento della Nato è un rischio che non può e non vuole correre. Ma quanti errori ha fatto...”

Dal suo buen retiro di Rovigo, il generale di divisione Fabio Palladini guarda con attenzione a quello che succede a poche migliaia di chilometri di distanza, in Ucraina. A una guerra che un generale dell’esercito sa meglio di tutti cosa significhi veramente.

Una vita nell’esercito da operativo, sia in Italia che all’estero, una grande conoscenza dello scacchiere orientale dove ha lavorato spesso a contatto con le forze della Nato e con la diplomazia italiana e internazionale, una tesi di Master all’Istituto di Studi Europei “Alcide De Gasperi” (scuola post universitaria di Studi europei) dal titolo che dice tutto, “La Russia – Analisi di un ‘grande vicino’ dell’Unione Europea”, il generale Palladini ha accettato di analizzare con noi quello che sta succedendo, di provare a spiegare in parole semplici la grande complicazione di una guerra in uno scenario mondiale fra i più complicati che si potessero verificare.

Generale, scuserà la generalizzazione, ma come vede questa guerra?

“E’ un po’ lunga… Facciamo una premessa. Cos’è oggi l’Ucraina? Non è più, o non è solo come si leggeva un tempo sui libri di geografia, il granaio d’Europa. L’Ucraina è una miniera dalle potenzialità impressionanti, con ricchezze enormi sotto utilizzate. Non bisogna mai dimenticare quello che si insegna ai militari fin dal primo giorno: le guerre si fanno per motivi economici… In questo caso, poi, si aggiunge la geopolitica e quella sindrome da accerchiamento da cui Putin si sente oppresso e dalla quale vuole uscire dopo che il nuovo governo ucraino ha scelto con decisione una posizione filo europea e filo Nato”.

Insomma, più elementi potenzialmente deflagranti che vanno a sommarsi… Messa così, come si può stare tranquilli?

“Aggiungiamo che mai come in questo momento manca del tutto la diplomazia, che sarebbe l’unica arma davvero importante…”.

Ma come si è arrivati a questo punto?

“Bisogna tornare all’implosione dell’Urss e alla nascita della Csi, la Confederazione degli Stati Indipendenti, una specie di foglia di fico che non proteggeva nessuno, con le armi nucleari sparse nelle varie nazioni e con i russi che restavano però ovunque nei gangli del potere. E’ finita che ognuno è andato per conto proprio, fra volontà centrifughe e di autodeterminazione, in parte rivolte verso Mosca e in parte verso l’Occidente. Da qui sono nati anche fenomeni ai molti sconosciuti ma che meritano di essere raccontati. Prendete la Moldova, un Paese di frontiera e con una grandissima concentrazione di armi. Quando si è affrancata da Mosca, i russi non hanno mollato la presa e hanno creato la Transnistria”.

Un nome semisconosciuto, ma che in questi giorni molti indicano come il futuro obiettivo di Putin una volta conclusa la guerra in Ucraina. Lei tra l’altro è forse uno dei pochi che la Transnistria la conosce bene, vero?

“In effetti ci sono stato… E’ uno Stato del tutto indipendente dalla Moldova di cui fa parte, un crocevia di trafficanti di armi e non solo, governato da una oligarchia sovietica nel cuore dell’Europa”.

Torniamo alla sindrome di accerchiamento di Putin? E’ impazzito, come dicono molti?

“L’espansione ad Est della Nato - è il suo pensiero - porta i missili con le testate nucleari alle porte di casa. È dall’Ucraina che la Nato potrebbe in un prossimo futuro aggredire la Russia. Da Kharkiv i missili Nato potrebbero arrivare a Mosca in sette minuti. Con vettori ipersonici in quattro. L’intera Russia europea sarebbe sotto tiro. Mosca ha coscienza che in tale situazione potrebbe essere cancellata dalle carte geografiche prima di avere il tempo materiale di attivare la sua risposta. Risposta che comunque impiegherebbe decine e decine di minuti per arrivare a Washington. Questa è la sindrome da accerchiamento”.

Però la guerra non sembra andare come era nelle sue previsioni, vero?

“Putin ha sottovalutato gli effetti del suo intervento. Le guerre di oggi non si vincono solo con la forza. E probabilmente adesso nel suo entourage nessuno gli vuole dire che ha sbagliato. Resta solo da capire chi glielo dirà e in che modo… Perché l’errore è stato anche strategico. Ha pensato: io vado lì, con la mia forza sovrastante. La gente lo sa che non può resistere e il presidente scappa… Invece non è successo. Anzi. E tutto si è complicato. Diciamo che era un rischio che dovevano mettere in conto. Ma non si aspettavano di certo una reazione di questa portata. E adesso ci sono troppe variabili per avere una reale pianificazione strategica ”.

L’Armata rossa prima o poi arriva a Kiev, se vuole. E poi? Occupa l’Ucraina?

“Rispondo con una domanda: saranno più in grado di fare sacrifici gli ucraini o i detentori del potere russo? Il supporto a Putin non è di popolo. Il supporto l’ha da una oligarchia. Militarmente l’Ucraina si può prendere per sfinimento: ti tolgo la luce, ti tolgo il gas, ti taglio i rifornimenti…”.

E le forniture di armi?

“I Paesi Occidentali (quelli Ue lo hanno fatto in sole 4 ore di colloqui) hanno deciso di cedere armi, letali e non, ed equipaggiamenti all’Ucraina. Potrebbero essere ceduti missili terra-aria, mortai, armi ad alta tecnologia a chi però non li ha mai usati, senza disporre di manuali, tavole di tiro e istruzioni in lingua ucraina. L’addestramento di un operatore per questi mezzi tecnologici non è mai stato breve. Per cui... E resta la possibilità che Putin possa considerare che la Nato (o alcuni dei suoi aderenti), di fatto stiano partecipando al conflitto, offrendogli in prospettiva un pretesto (che non utilizzerà) per allargare il conflitto o per avere più peso al tavolo delle trattative”.

Generale, ma come va a finire?

“Non può diventare una guerra totale. Spero che ci sia ancora un barlume di ragione in Putin e nel suo staff che gli facciano evitare un allargamento oltre misura di un conflitto che non avrebbe neppure dovuto iniziare”.

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Commenti all'articolo

  • FSB-17

    07 Marzo 2022 - 16:35

    Con rispetto per l'opinione del generale, non condivido molto la sua analisi.....la faccio breve: se le parcheggiassi l'auto davanti al cancello di casa, di certo me la farebbe spostare, prima dicendomelo con le buone maniere ma poi, se facessi l'indifferente, me la farebbe spostare con le maniere forti.......ora non facciamo gli ipocriti perché tanto di ciò che sta accadendo oggi va ricercato in quello che non si é per nulla rispettato prima.....Se pensate che la cara America, che detiene le redini della NATO, sia il liberatore, behhhh vi sbagliate di grosso......il presidente Russo non é certo uno stinco di santo, ma i governi Americani & C. sono tanto sporchi quanto se non di più dell'opponente........ Il mio discorso é rivolto, non ai popoli, ma ai governi che li manipolano per i propri interessi economici e geopolitici......e gli Americani hanno parecchio da insegnare in questo, ne sono maestri!

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