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Pesca

Centinaia sotto il comune per consegnare le proprie licenze

Le marinerie hanno incrociato le braccia oggi. "Il Caro gasolio è l'ennesima batosta". Consegnate le licenze ai sindaci di Chioggia e Porto Tolle come protesta simbolica

Pescatori a terra stamattina e da tutta la settimana in segno di protesta. Oggi 10 marzo si sono dati appuntamento a Chioggia assieme ai sindaci di Chioggia Mauro Armelao e di Porto Tolle Roberto Pizzoli con l’assessore alla pesca Tania Bertaggia, presenti anche le associazioni di categoria quali Coldiretti Impresapesca, Alleanza cooperative e Federpesca.

Il comparto marittimo non è più in grado di svolgere il lavoro di una vita a causa dei costi del carburante, ma anche delle materie prime, schizzati e che non tenderanno di certo a fermarsi e l’andamento del mercato che non vede aumenti del prezzo del pesce pescato arrivato ai minimi storici come nel caso delle vongole di mare vendute a 1,70 euro al chilo.


“Siamo arrivati in centinaia davanti al municipio – racconta Alessandro Faccioli Coldiretti Impresapesca - abbiamo depositato, pacificamente, su un tavolo le nostre licenze di pesca e i documenti di bordo. Le barche oggi non sono uscite, la situazione è drammatica e da un pareggio molto faticoso dei mesi scorsi, ormai siamo in perdita. Noi vogliamo solo fare il nostro lavoro, che è quello che sappiamo fare, ma che ci viene ostacolato da una crisi generale dovuta ai rincari. Fare il pescatore è già un lavoro difficile di suo, ma è storico, è importante per noi e per la filiera e l’indotto
- riassume Faccioli -. La situazione attuale ci impedisce di farlo con serenità: il costo del gasolio è inaccessibile e la bilancia dei costi è sproporzionata rispetto a quello che si guadagna”.


“Ci fa piacere che oltre ai sindaci anche il Governatore Zaia e l’assessore Corazzari siano vicini alla categoria – conclude Faccioli – oltre al sottosegretario Battistoni che si è pronunciato ieri comunicando un nuovo capitolo di aiuti per noi; ma servono azioni concrete perché se le nostre imbarcazioni cominceranno a mancare nei mari, arriveremo a consumare molto presto prodotto estero che non segue le linee stringenti che vigono in Italia, sia dal punto di vista igienico sanitario che sul fronte della salute. Non da ultimo, la perdita della territorialità del pesce creerà un impatto economico e sociale di grosso rilievo e irreversibile"

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