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Occhiobello

Sono già venti gli ucraini in città

Il sindaco Coizzi ha subito contattato il Comprensivo per l’inserimento a scuola dei bambini

Sono già venti gli ucraini in città

I profughi ucraini che in questi giorni sono arrivati a Occhiobello sfiorano la ventina di unità, tutti alloggiati in famiglie. In particolare si tratta di madri con figli di età compresa tra zero e vent’anni, attualmente ospitati da parenti e, in qualche caso, a casa di cittadini che hanno messo a disposizione le proprie abitazioni.

Gli ucraini sono stati tutti sottoposti a screening sanitario appena arrivati sul territorio del Comune di Occhiobello, il sindaco Sondra Coizzi informa di avere immediatamente preso contatti con l’Istituto Comprensivo di Occhiobello per potere ammettere con celerità i ragazzi alla scuola dell’obbligo dando così ai profughi in età scolastica il modo di iniziare a frequentare le lezioni il prima possibile. Un lavoro che giocoforza deve essere orchestrato in sinergia con il Comprensivo che, altrettanto celermente, attiverà le azioni previste dal protocollo relative all’accoglienza di alunni stranieri allo scopo di fornire ai ragazzi stranieri un ambiente accogliente e al tempo stesso in grado di garantire loro una formazione adeguata.

In questo contesto da giorni si muove la macchina dall’accoglienza all’interno dell’amministrazione comunale di Occhiobello con il sindaco Sondra Coizzi e l’assessore alle Politiche sociali Laura Bella in testa, coordinatrici di un lavoro che coinvolge, oltre ad ogni singolo amministratore, i dipendenti comunali e, a pioggia, associazioni, volontari fino ad arrivare a ogni singolo cittadino di Occhiobello. Proprio per questo motivo il sindaco e l’assessore alle Politiche Sociali hanno pensato di convocare nei prossimi giorni, ma forse sarebbe il caso di dire nelle prossime ore, un incontro con le associazioni presenti e attive sul territorio allo scopo, innanzi tutto, di informare rispetto all’evoluzione della situazione e poi, non di minore importanza, ragionare collettivamente sugli scenari all’interno dei quali un po' tutti dovranno muoversi nei prossimi giorni.

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