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Casonato: “Rincari folli, serve un calmiere”

L'ad di Degrea: “Prima pagavamo 240mila euro all’anno, di questo passo arriveremo a 2,5 milioni. Così non va”

Casonato: “Rincari folli, serve un calmiere”

Fare impresa è davvero un’impresa. Non si tratta di un gioco di parole ma delle difficoltà che gli imprenditori devono affrontare per far fronte ai folli rincari dei prezzi energetici e ai conseguenti aumenti di materie prime e costi vivi. Un’impresa a volte, che però non deve diventare un azzardo perché chi fa impresa deve anche conoscere i mercati e soppesare investimenti e pianificazioni. “Ma con questo continuo aumento del gas è davvero dura - ammette Dario Casonato, amministratore delegato della Degrea di San Martino di Venezze - se le istituzioni non mettono un calmiere a questi rincari lavorare diventerà insostenibile”.

La Degrea produce vasi in terracotta che esporta in oltre 40 Stati, dà lavoro ad una sessantina di persone con un fatturato che nel 2021 si è aggirato sui 7,5 milioni di euro. “Ma ora - continua l’amministratore delegato - il costo del gas da problematico sta rapidamente diventando drammatico. In pochi mesi siamo passati a pagarlo da 20 centesimi al metro cubo a 220 centesimi al metro cubo. Una decuplicazione del costo che, in proiezione, si trasformerà in un costo annuo, solo per il gas, che da 240mila euro passerà a due milioni e mezzo. Perché per la nostra azienda è altamente energivora e per far funzionare i forni serve circa un milione di metri cubi di gas all’anno”. In pratica la Degrea quello che prima pagava per un anno di fornitura di metano ora lo paga per un solo mese. Un quasi insostenibile rapporto di uno a 11.

“Bastano queste cifre -. continua il manager - per capire le difficoltà che stiamo attraversando. Come farvi fronte? In parte stiamo ricalibrando i prezzi di vendita dei nostri prodotti, e lo possiamo fare conoscendo i mercati di vendita e rimanendo in continua connessione, quasi quotidiana, con i clienti, per capire le loro esigenze ed intuire fino a che punto questa ricalibratura dei prezzi di vendita è possibile. Perché è chiaro che oltre un certo limite non sarà possibile andare. E questo lo dico non solo per la mia azienda, ma per l’intero sistema produttivo ed economico nazionale. Noi non vogliamo essere artefici di un’inflazione sconsiderata ma sviluppare invece nuovo business e mantenere e possibilmente incrementare i posti di lavoro”.

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