Caso Samira, confermato l'ergastolo al marito

Caso Samira, la Corte d’Assise d’Appello di Venezia ha confermato l’ergastolo per Mohamed Barbri, 42 anni, accusato di avere ucciso la moglie. Viene in questo modo confermata la sentenza pronunciata nel giugno del 2021 dalla Corte d'Assise di Rovigo.

Si tratta del processo relativo a uno dei gialli che maggiormente hanno appassionato il Polesine e la Bassa negli ultimi anni: quello di Samira El Attar, 43 anni. Ossia, la moglie e madre marocchina residente con la famiglia a Stanghella della quale non si hanno più notizie dal 21 ottobre 2019.

Fu lo stesso marito a denunciarne la scomparsa, ai carabinieri della stazione di Boara Pisani: dopo le prime settimane di ricerche, che hanno mobilitato carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile, cani addestrati alla ricerca delle persone scomparse, nelle quali si era pensato a un incidente, la Procura aveva iscritto sul registro degli indagati il marito. Secondo questa ricostruzione dei fatti, sempre vigorosamente negata dall’uomo e dalla sua difesa, il marito avrebbe ucciso la donna a seguito di una situazione familiare estremamente tesa.

L’uomo, infatti, sarebbe stato dedito al gioco con le macchinette elettroniche e questo, con le perdite economiche che provocava, avrebbe creato, unito alla sua tremenda gelosia, una vistosa incrinatura nel rapporto con la moglie che, nell’ultimo periodo, avrebbe forse maturato l’idea di lasciarlo. Una scelta e una prospettiva che sarebbero risultate inaccettabili all’imputato. Tesi, come detto, sempre vigorosamente negata dall’uomo, che ha costantemente ribadito di amare profondamente la propria moglie e di essere molto preoccupato per lei e per la sua sorte, a seguito della scomparsa. Le ricerche del corpo di Samira sono proseguite in varie tranche, senza mai portare a nulla di definitivo.