VOCE
TEATRO SOCIALE
19.03.2022 - 08:16
Uno spettacolo intenso che ha portato in scena inquietudini e conflitto sociale di un testo senza tempo
Un dramma intenso, emozionante e a tratti straziante, ha chiuso la stagione di prosa del teatro Sociale. Giovedì sera “Un tram che si chiama desiderio”, tratto dal celebre testo di Tennesse Williams, ha tenuto per due ore e mezza il pubblico del Sociale incollato alle poltrone del teatro. Un classico del teatro degli ultimi 70 anni, portato in scena, nel ruolo dei protagonisti, da Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci. E con la regia di Pier Luigi Pizzi, abile a dare dinamismo e linguaggio moderno ad una rappresentazione di 150 minuti.
La storia di Blanche Dubois che arriva ospite nella casa della sorella Stella, sposata con il rude Stanley, è l’innesco per indagare ipocrisia sociale, disagio e sofferenze di un America che, siamo alla fine degli anni ‘40 del secolo scorso, si scopre a fare i conti con temi quali l’omosessualità, la violenza sulle donne, l’integrazione delle minoranze. Un dramma intimo che diventa di gruppo. La famiglia Dubois che si scopre segnata da violenze giovanili e fallimenti finanziari è lo specchio di una società che misura tutto col metro del traguardo sociale. Il ruvido Stanley si divide fra il lavoro in fabbrica, il poker con gli amici ed una concezione di vita familiare dove l’uomo comanda e prevarica a piacimento, e considera la donna rifugio, sfogatoio e piacere sessuale. Ad incendiare tutto il rapporto conflittuale tra Stanely e Blanche, provenienti da mondi ed educazioni diverse, inconciliabili anche se per certi versi complementari.
Bravissimi gli attori con D’Abbraccio-Blanche che regge la scena per tutto il tempo, brava nell’usare tutti i registri della voce e tutto il corpo nell’impersonare le inquietudini, le debolezze, le paure e infine la follia di una donna sempre in conflitto con se stessa e con i suoi fantasmi. Una recitazione forse un tantino manieristica, che a volte indugia in una impostazione vocale “calcata”, ma sempre in grado di rimanere ‘alta’ e di calamitare attenzione e concentrazione. Bravissimo anche Pecci-Stanley, che da corpo e anima ad un rozzo operaio di origine polacca, forte nel prendersi il sesso quando l’istinto chiama, ma allo stesso tempo fragile e in preda ad attacchi d’ira. In mezzo Stella, sorella di Blanche, a volte spalla dei due protagonisti, ma capace di ritagliarsi una propria identità con una recitazione misurata e tecnicamente inappuntabile. Una donna divisa tra sensi di colpa per la sorella e un rapporto frastagliato col marito dove affetto, sensualità e violenza spesso si sovrappongono.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE