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ENERGIA

“L’agrivoltaico contro i rincari”

Il capogruppo dell'opposizione in Regione Lorenzoni: “Dobbiamo accelerare la transizione energetica. Questi impianti non consumano suolo”

“L’agrivoltaico contro i rincari”

“Dobbiamo accelerare la transizione energetica. Questi impianti non consumano suolo”

Con il prezzo dell’energia che vola alle stelle, e le bollette astronomiche che stanno arrivando a imprese e famiglie, “non conviene a nessuno dire no a priori al fotovoltaico”. A dirlo è Arturo Lorenzoni, leader dell’opposizione in consiglio comunale ma soprattutto - per professione - professore di economia dell’energia all’Università di Padova. Uno, insomma, che quando dice la sua su certi argomenti sa di cosa parla.

E l’altro giorno, nella seconda commissione del consiglio regionale, è ripresa la discussione proprio sul progetto di legge per la definizione delle regole per l’istallazione del fotovoltaico a terra. Un provvedimento necessario per recepire le novità normative a livello nazionale, ma anche l’occasione - secondo lo stesso Lorenzoni - per creare “delle opportunità di investimento sul territorio che hanno pochi eguali in questo momento. La cosa interessante rispetto al passato è che questi impianti possono essere realizzati senza incentivi e possono garantire forniture di energia elettrica a prezzo fissato per 15 o 20 anni”. L’emendamento del professore universitario preveda che “si possano realizzare impianti in aree già urbanizzate per alimentare utenze pubbliche a prezzo fisso con delle semplici procedure di gara”.

Del resto, Lorenzoni sottolinea come “un impianto fotovoltaico non impermeabilizza il terreno, non può essere assimilato al consumo di suolo, ed è pure reversibile in tempi rapidi”. Con il prezzo del gas che nei giorni scorsi è schizzato a cifre pari a 10 volte quelle a cui eravamo abituati, serve infatti investire subito (“e non a parole, bensì coi fatti”, rivendica) sulle fonti rinnovabili.

“La crisi russo-ucraina - l’analisi di Lorenzoni - sta facendo emergere una criticità che conosciamo ampiamente dagli anni Settanta, ovvero una volatilità del prezzo dell’energia oggettivamente fuori controllo, che rappresenta un rischio insostenibile per la nostra economia”. Secondo l’ex candidato alla presidenza del Veneto “l’ultimo intervento del governo, finalizzato a tentare di abbassare le tariffe, può dare respiro nell’immediato, ma non dà una risposta efficace al problema della volatilità. Le istituzioni, e nel caso specifico la Regione, sono dunque chiamate ad accelerare la transizione energetica verso un sistema libero dai combustibili fossili”.

In primis, appunto, tramite il fotovoltaico, che va prioritariamente installato sulle coperture delle strutture tuttavia, “quello a terra non deve essere impedito - dice Lorenzoni - piuttosto indirizzato verso soluzioni ragionevoli e compatibili con la tutela del paesaggio, a cominciare dagli spazi già urbanizzati come i parcheggi”. Sostituire i costi del gas con gli investimenti nella tecnologia fotovoltaica e nell’accumulo per il suo accoppiamento con la rete ha solo benefici: per le imprese, per i consumatori, per l’ambiente.

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