VOCE
EDILIZIA
11.04.2022 - 18:16
Famiglie ed aziende a rischio di perdere il super bonus, a causa della grave crisi delle materie prime. Un fenomeno che, secondo Paolo Gasparetto, presidente dell’ordine degli Ingegneri, si potrebbe contenere esclusivamente concedendo proroghe, ma che rischia di non rientrare se le difficoltà a reperire i materiali dovessero continuare.
Si parla di crisi del settore edile, causata dalla mancanza delle materie prime e da prezzi esorbitanti. Che cosa ha portato a questa situazione?
La crisi dei materiali è iniziata subito dopo la ripresa post pandemia, quando il mercato è finalmente ripartito e di conseguenza è ripartita anche la richiesta di materie prime. La domanda è esplosa, le scorte si sono ridotte ed i prezzi dei materiali sono lievitati. Le imprese edilizie non fanno magazzino ma acquistano, in base alle esigenze, da altri magazzini che a loro volta avevano si scorte, ma non sufficienti a coprire quel tipo di domanda. Uno dei primi settori a soffrire è stato quello legato alle impalcature, senza di esse i cantieri non possono proprio partire. Oltre alla mancanza di semi-lavorati e prodotti finiti manca la risorsa umana, ovvero le imprese. Con l’aumento delle richieste, dovuto al super bonus, si è saturato il mercato, anche se in maniera positiva. Questo ha creato situazioni non sempre edificanti, con imprese nate di recente completamente prive di esperienza e che ora si trovano a lavorare con la carenza di materiali e l’esplosione dei prezzi. A tutti questi elementi si aggiunge la mancanza di una finanza a sostegno, non certo per cattiva volontà delle banche ma a causa di volumi di richiesta molto grandi a fronte di tempi tecnici necessari per evadere le pratiche. Il recente conflitto in Ucraina ha fatto lievitare ulteriormente i costi dell’energia e anche di alcuni prodotti, peggiorando molto la situazione.
Che cosa sta determinando questa crisi all’interno dei cantieri?
Le notevoli difficoltà, causate da questa carenza dei materiali, stanno ovviamente allungando i tempi di esecuzione delle opere in atto. Sono ritardi che non fanno bene né alle imprese né a chi in questo momento ha deciso di investire per sistemare la propria abitazione. È risaputo che il bonus 110% non significa che tutto sia ‘gratis’. Chi sta usufruendo di questa possibilità, tra aumenti di prezzi e cantieri che non riescono a lavorare, si ritrova a rischiare di veder aumentare le spese per i lavori e anche di non riuscire ad usufruire del bonus stesso, dato che non è in grado di rispettare i termini pattuiti per l’esecuzione. Ci sono state molte aziende, che inizialmente avevano dato disponibilità ad effettuare i lavori, che alla fine hanno dovuto rinunciare agli incarichi perché si erano rese conto delle difficoltà a cui sarebbero andate incontro. Queste rinunce hanno creato problemi anche a tutti quei clienti che avevano iniziato le pratiche per la ristrutturazione. Il rischio di non riuscire a terminare i lavori, però, era davvero troppo alto, e le aziende hanno preferito fermarsi.
Quali sono allora le soluzioni per non rischiare di perdere tutto il lavoro fatto?
Sembra che il Governo stia pensando ad una proroga dei tempi, credo che al momento questa sarebbe l’unica soluzione per cercare di tamponare l’emergenza e dare una bocca di ossigeno sia alle imprese che alle famiglie. Non sappiamo però di quanto saranno queste proroghe. Tutto questo sempre auspicando che i materiali inizino ad arrivare, altrimenti il problema permane e bisognerà pensare ad altre soluzioni.
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