I mostri del Polesine
ROVIGO
13.04.2022 - 23:47
Aveva dimenticato, in un momento di emergenza e concitazione, il proprio zaino in piazza XX Settembre, a Rovigo. All’interno, un piccolo patrimonio, sia in termini di documenti e materiale di lavoro, sia in senso letterale: oggetti valore, dispositivi tecnologici e centinaia di euro in contanti. Quando se ne è accorto, il professionista rodigino è andato a presentare denuncia ai carabinieri. Magari con poche speranze, conscio di quanto zaino e materiale annesso potessero rappresentare una tentazione per chiunque. E, di conseguenza, rassegnato a non vedere più nulla, o quasi, di quanto smarrito. In casi del genere, infatti, molto spesso si è fortunati se, dopo qualche giorno, rispuntano i contanti.
E invece no. Poco dopo, da parte della questura, la chiamata che nessuno si sarebbe mai aspettato. Tutto ritrovato e tutto riconsegnato alla polizia. Ovviamente, il personale in servizio si è assicurato che il professionista – comprensibilmente incredulo – fosse l’effettivo proprietario del materiale. Accertato che tutto era perfettamente in regola, è avvenuta la riconsegna. Pur nel pieno dell’euforia per il ritrovamento, il professionista non ha potuto non domandare chi fosse la persona che gli aveva risolto un enorme problema. “E’ un angelo”, ha esclamato.
“E’ ancora qui, nell’altra stanza, se vuole conoscerlo”, è stata la risposta dei poliziotti. Così, c’è stato l’incontro, con una ulteriore sorpresa. Perché, se è vero che quello zaino, quei soldi e quegli oggetti di valore e quei contanti erano perfettamente in grado di rappresentare una tentazione per chiunque, a maggior ragione lo erano per chi si trova in difficoltà economiche e, per giunta, in un paese diverso dal proprio. Perché l’autore di questo gesto è, appunto, una persona straniera, in una situazione non facile, dal punto di vista economico.
Ha, però, riportato tutto. “Non sappiamo se ci leggerà – spiegano il professionista e la moglie, profondamente colpiti e toccati da questo gesto – Ma vogliamo che questa storia si conosca. Perché fa giustizia anche di tanti pregiudizi che, ancora, circolano”.
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