VOCE
LO STUDIO
10.05.2022 - 21:02
Ognuno di loro riesce a mettere da parte oltre mille euro: oltre otto volte la media nazionale
Ogni straniero residente in Polesine lo scorso anno ha mandato “a casa” circa mille euro. Le rimesse dei 19.301 migranti che abitano tra Adige e Po valgono infatti 19,7 milioni di euro, con un aumento dell’8,3% rispetto al terribile 2020 ma soprattutto del 37,2% rispetto a cinque anni prima. Il calcolo lo ha fatto la Fondazione Moressa, istituto di ricerca creato e sostenuto dalla Cgia di Mestre, su dati Banca d’Italia.
Secondo la Banca Mondiale , la pandemia ha portato un calo delle rimesse solo nel secondo trimestre 2020. Complessivamente, il 2020 aveva registrato un calo di appena -1,7% rispetto al 2019. Nel 2021, la ripresa economica ha determinato un aumento complessivo del +7,3% rispetto al 2020.
Un trend che si è registrato anche su base locale. Le rimesse inviate dagli immigrati residenti in Veneto a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine sono in costante aumento dal 2017. Il volume complessivo si avvicina al picco massimo: nel 2021 registrano un +6,2% rispetto all’anno precedente e un +42,6% rispetto al 2016.
A livello nazionale, il primo Paese di destinazione delle rimesse è il Bangladesh con 873 milioni di euro (11,3% del totale). Seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8,0%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l’invio di denaro era rimasto l’unico strumento di sostegno.
Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2021 con quella di dieci anni fa, emerge un profondo cambiamento. Nel 2011 vi era una minore frammentazione, con il 70% delle rimesse concentrato verso soli sette Paesi (e un terzo solo verso un Paese). Nel 2021, invece, i primi sette Paesi raggiungono poco più del 50% delle rimesse, e nessun Paese supera il 12%.
Osservando il rapporto tra rimesse e popolazione residente per ogni Paese d’origine, mediamente, ciascuno dei 5,2 milioni di residenti stranieri in Italia ha inviato 125 euro al mese in patria. Un valore estremamente inferiore a quanto registrato nel nostro Polesine, dove ogni straniero ha inviato alla famiglia rimasta nel Paese d’origine, mediamente, la bellezza di 1.020 euro.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei paesi d’origine. Anche nell’anno della pandemia, nonostante il calo dell’occupazione, gli immigrati hanno continuato a sostenere le famiglie in patria. I flussi sono addirittura aumentati, parallelamente alla riduzione delle possibilità di movimento”.
Per quanto riguarda le province venete, Verona guida la classifica con rimesse per 154 milioni di euro; seguono Venezia con 126 milioni e 600mila euro, Vicenza con 115 milioni, Padova con 112 milioni di euro, e Treviso con 96 milioni e mezzo. Belluno è dietro a Rovigo: appena 10,8 milioni di rimesse in un anno.
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