VOCE
L'ALLARME
17.05.2022 - 09:13
L’era pandemica fa sentire tutto il suo peso sulle giovani generazioni. Non c’è ancora uno studio, non ci sono dati certi, ma a livello empirico tutti gli operatori del settore parlano di un aumento enorme dei disagi e disturbi psichiatrici in età pediatrica e adolescenziale.
Un incremento importante delle richieste di aiuto provenienti da bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Dopo due anni all’insegna di lockdown e didattica a distanza applicata a livelli estremi, c’è chi in classe ci è tornato solo con il corpo e non con la testa. Ma non ne hanno beneficiato anche i rapporti sociali così come l’abbandono totale delle restrizioni che, per diverse persone, faticano ad essere messe del tutto nel dimenticatoio.
Sulla questione Matteo esprime così il suo pensiero: “Sicuramente il periodo è stato tanto lungo che queste restrizioni sono diventate delle vere e proprie abitudini. Non si passa dal tutto a niente in un attimo, è difficile ancora ricominciare come ad esempio andare nei locali chiusi senza mascherina e capisco possa dare un po’ di pensiero. Dopo due anni così fortemente segnati dalla pandemia è dura a tornare alla normalità”.
Anche Giorgia ha un’opinione molto simile a riguardo: “È indubbiamente difficile ritornare a quella normalità che conoscevamo prima del 2020, lo sto notando sia in ambito personale sia in quello lavorativo. Tante persone non sono tornate alle loro abitudini, scelgono di rimanere in casa e ridurre i rapporti sociali al minimo con famigliari e amici stretti. Non si è tornati alla normalità di prima anche nel socializzare, si fa fatica a fidarsi e ad avvicinarsi agli altri”.
Matteo sottolinea la difficoltà, soprattutto all’inizio, ad abbandonare le regole imposte dalla restrizioni, ora cadute: “Agli inizi faceva strano non indossare la mascherina nei luoghi chiusi perché dopo due anni è una cosa difficile abbandonare un’abitudine come quella di portare la mascherina almeno al chiuso. Penso però che sia giusto tornare alla normalità. Certo, sarà una cosa lenta ma pian piano ci si riabituerà a com’era prima la situazione”.
Infine, Giulia sottolinea: “A mio parere i giovani non sono stati molto toccati dalle conseguenze delle restrizioni, se c’è ancora paura tra le gente c’è per tutti e non solo tra i giovani”.
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