VOCE
PARCO DEL DELTA DEL PO
20.05.2022 - 19:08
Ogni anno catturate 8.600 tartarughe. E il rigassificatore di Adriatic diventa convitato di pietra
Si è conclusa la campagna di monitoraggio nell’area antistante la foce del Po, condotta da Greenpeace Italia insieme ai ricercatori dell’università di Padova, e promossa dal Parco del Delta, a bordo della nave dell’associazione ambientalista, Rainbow Warrior.
Una mattinata di incontro è stata l’ occasione per fare il punto sulla salute del mare, sulla presenza di delfini e tartarughe nell’area Sic e in quelle circostanti, ma anche per ribadire il no alle trivelle e dire e non dire che presto si tornerà a parlare del rigassificatore di Adriatic Lng al largo di Porto Viro che ha chiesto un ampliamento della propria capacità. E su questo ha insistito sia chi è contrario al gas senza se e senza ma (e questo ci sta, anche se è una posizione ideologica) sia chi mette le mani avanti chiedendo “garanzie e studi scientifici che assicurino non ci sia nessun impatto sulla pesca”, come Alessandro Faccioli del direttivo del Parco, sia chi segnala come il governo stia concedendo i via libera senza valutazioni di impatto ambientale e relativi studi...
Insomma: mentre sulle trivelle il “no” è unanime e condiviso, sul rigassificatore è chiaro che si intenda aprire una trattativa...
Poi c’è il monitoraggio del mare. In una settimana sono state percorse 240 miglia nautiche e osservati 112 delfini (della specie Tursiops truncatus) in gruppi con una media di cinque animali, con la presenza di numerosi individui giovani e piccoli.
In particolare, la ricerca si è focalizzata sul Sito di interesse comunitario marino “Adriatico Settentrionale Veneto-Delta del Po”, un’area protetta di 225 chilometri quadrati, istituita nel 2020 per tutelare specie di interesse comunitario, come il delfino tursiope e la tartaruga marina, e oggi minacciata da un progetto di estrazione di gas.
Durante il monitoraggio si sono contati 24 avvistamenti, di cui dieci nell’area protetta e cinque oltre il suo confine orientale, dove meno di un anno fa è stato dato parere positivo di compatibilità ambientale al progetto di estrazione Teodorico, contro cui Greenpeace con altre associazioni e il Parco hanno fatto ricorso. Durante il monitoraggio sono stati inoltre osservati 14 esemplari di tartaruga Caretta caretta. Nell’Adriatico settentrionale si stima che circa 8mila 600 tartarughe possano essere catturate ogni anno accidentalmente nelle reti a strascico di fondale, da qui la richiesta perché nelle aree protette si adottino misure più stringenti per tutelare questa specie.
“La presenza di questi animali anche fuori dall’area protetta conferma che le zone di tutela andrebbero ampliate favorendo non solo la conservazione ma anche il ripristino di queste popolazioni”, ha spiegato Sandro Mazzariol, professore dell’università di Padova. “E’ chiaro che ci troviamo davanti a una scelta decisiva: il Nord Adriatico è stato particolarmente sfruttato da attività umane che hanno determinato impatti drammatici sulla sua biodiversità e sui territori. E’ ora di investire in un futuro diverso che punti a fare della conservazione ambientale un elemento di forza e ricchezza per le comunità locali, favorendo lo sviluppo di quelle attività economiche che ne tengono conto”.
Si tratta del primo monitoraggio effettuato nel Sic dall’università dalla sua istituzione nel 2020.
“Il parco regionale Veneto del Delta del Po ha assunto la gestione del Sic ‘Adriatico Settentrionale Veneto-Delta del Po’ con la consapevolezza del suo grande valore in termini di biodiversità e sviluppo sia per le attività economiche legate alla pesca, sia per la filiera del turismo sostenibile”, ha spiegato dal canto suo il presidente Moreno Gasparini.
“Per svolgere la nostra funzione di indirizzo e gestione del Sic è necessario avere dati attendibili e incontrovertibili. La campagna di monitoraggio dei delfini e delle tartarughe è un passaggio indispensabile per comprendere anche la ‘produttività’ del Delta e per trarre informazioni utili alla nostra economia”.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE