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ROVIGORACCONTA

Manuale per superare l’apocalisse

“I libri mi hanno imbizzarrito la vita. Salde certezze aiutano a non farsi disarcionare”

Manuale per superare l’apocalisse

Simone Tempia

“I libri mi hanno imbizzarrito la vita. Salde certezze aiutano a non farsi disarcionare”

ROVIGO - “Lloyd mi ha imbizzarrito la vita”. Simone Tempia, autore e creatore del personaggio immaginario Lloyd, un maggiordomo che con un rapido scambio di battute riesce sempre a trovare una risposta ai dilemmi quotidiani del suo Sir, sarà uno dei tanti ospiti di Rovigoracconta, in programma da oggi a domenica nel centro città: l’incontro si terrà domani alle 16.15, in piazza Annonaria.

Dopo i primi tre capitoli della serie di Vita con Lloyd, Simone Tempia torna con “Una nuova vita con Lloyd” (Rizzoli Lizard), che ci prepara a riaprirci agli altri, ricordandoci che niente è mai perduto.

Tempia, cosa ci racconterà questa volta a Rovigo?

“Racconterò come si sopravvive ad una piccola apocalisse personale che ci fa un po’ crollare tutto quello che abbiamo intorno. Ma una stanza e un mattone alla volta si va a ricostruire l’intera casa”.

Lo sa che tutte le mattine interagisce con oltre mezzo milione di persone attraverso la pagina “Vita con Lloyd”?

“Se lo sapessi e ne fossi cosciente probabilmente non scriverei più, perché è proprio nell’inconsapevolezza che riesco a scrivere. Ma non è falsa modestia, io scrivo sostanzialmente per tutti e per nessuno, o meglio per tutti e per me stesso. Quello che spero è di regalare un minuto, massimo due, di un minimo di riflessione e un po’ di tempo buono. L’obiettivo che, immagino, possa avere ogni scrittore”.

Qualche giorno fa scriveva “Lloyd la vita ti si è imbizzarrita”. Ma la sua di vita ha seguito questa linea con il successo dei suoi libri?

“Assolutamente sì. Me l’ha imbizzarrita Lloy, però serve essere attenti: per non farsi disarcionare bisogna essere morbidi nelle posizioni ma saldi sulle certezze. Non solo Lloyd, i libri e le presentazioni mi hanno imbizzarrito la vita ma anche quello che è successo negli ultimi due anni così come quello a cui stiamo drammaticamente assistendo adesso. E’ chiaramente una lotta quotidiana alla ricerca di non farci disarcionare dagli eventi e dalle notizie, è un lavoro costante su se stessi”.

Attraverso i suoi libri, i suoi lettori la vedono un po’ come uno psicologo...

“Faccio mio un antico proverbio milanese che recita ‘Ogni ofelè fa el so mestè’. Tradotto significa che ogni pasticcere, ogni artigiano, in senso lato, fa il suo mestiere. Non sono uno psicologo o un filosofo: sono un giurisperito quindi non mi sento assolutamente uno psicologo. Semmai posso sentirmi un osservatore della psicologia umana con la presunzione di cercare, capire e mettere sul foglio tale aspetto. Di più di questo non so fare”.

Hai detto di non aver mai indossato un paio di jeans. Confermi?

“Sono diventato uno zelota: sempre peggio. A Rovigo indosserò un bel paio di pantaloni con la riga e, sperando nel sole, spero di non squagliarmici dentro. Sono rimasto quello di sempre, anzi sono un pochino peggiorato da questo punto di vista”.

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