All'esame torna lo scritto. E fa paura

Da sempre l’esame di maturità rappresenta una tappa importante non solo nel percorso scolastico dei ragazzi, ma anche e soprattutto un momento fondamentale per la loro crescita personale.

“A dire la verità speravo non ci fosse lo scritto perché dopo due anni di covid questa cosa ci coglie tutti un po' impreparati. Ma affronteremo anche questo - ci dice Gemma, studentessa altopolesana al quinto anno all’indirizzo Scienze Umane con opzione Musica e Spettacolo – Per questo abbiamo fatto anche alcune ore di potenziamento con i nostri professori della commissione interna. Preoccupa anche l’orale che da qualche anno viene svolto in una modalità diversa. Punto molto sul Pcto che ci consente di ottenere 5 punti bonus”.

Anche Mariapia, al quinto anno del liceo classico tradizionale, ci racconta come gli scritti siano il vero ostacolo di questo esame. “Si pensava ci fosse solo lo scritto di Italiano mentre il secondo scritto, che per noi del classico è di Latino, mi preoccupa abbastanza e rende tutto un po' più complicato – spiega – Durante questi anni di didattica a distanza non abbiamo fatto molte traduzioni e questo potrebbe essere un ostacolo, anche se sono convinta che, se ci si è impegnati durante tutti i cinque anni, si supera anche l’esame”.

“La prima di prova, italiano, non mi preoccupa più di tanto perché male che vada la traccia di attualità è sempre alla portata di tutti – ci dice Vittoria, al quinto anno del Liceo Scientifico indirizzo scienze applicate – Diverso è per la seconda prova di matematica che non è mai stata il mio forte. Dopo due anni di Dad, non sono sicuramente stati approfonditi alcuni argomenti che potrebbero risultare importanti anche per l’esame in presenza. Ovviamente affrontiamo anche questa e speriamo vada tutto bene”.