VOCE
LA GRANDE SICCITA'
27.06.2022 - 13:44
Il Po in secca restituisce pezzi della nostra storia. Dopo il cingolato tedesco riemerso già a fine marzo, quando il Grande fiume già in quei giorni molto basso rispetto agli standard primaverili, nei giorni scorsi è affiorato anche il ponte di barche bombardato dagli alleati il 15 luglio del 1944 per tagliare i rifornimenti ai nazisti.
Il ponte civile in chiatte, grandi barche in legno costruito nel ‘900 prima dell’avvento dei manufatti in cemento progettati attorno agli anni ’60, collegava Lombardia e Veneto e precisamente i comuni di Sermide e Castelnovo Bariano. Tra la fine del 1944 e il 1945 vennero bombardati dagli Alleati americani e inglesi tutti i ponti sul Po proprio per evitare che cibo e provviste, oltre che armi, finissero in mano ai tedeschi. Quello del ponte di barche non è che l’ultimo dei tantissimi reperti riferiti alla seconda guerra mondiale che riemergono in questo tratto di fiume e questo è dovuto al fatto che tra il 1944-1945 ben nove divisioni tedesche si muovevano in questa zona, tra il Secchia e il Panaro.
Il ponte riaffiorato nei giorni scorsi, a testimonianza degli storici, “venne bombardato nell’ambito dell’operazione Mallory Major, utilizzando bombardieri medi bimotore North American B-25J Mitchel, che facevano parte del 321esimo Bombardment Group dell’aviazione americana, con base a Solenzara, in Corsica. Fu una strage, perché quel bombardamento avvenne in due momenti: il primo, il 13 luglio 1944, causò la morte di 16 civili e di un soldato tedesco, mentre il secondo ottenne lo scopo, spezzando i rifornimenti nel tratto sud e in quello nord”.
Mentre il cingolato tedesco è stato recuperato ed è in fase di restauro, prima di essere esposto al “Museo della Seconda guerra mondiale del fiume Po” di palazzo Cavriani a Felonica, il ponte in chiatte resterà al suo posto, sul fondo del fiume, non appena il livello delle acque tornerà ad alzarsi, anche se non è escluso che, grazie ad alcuni sondaggio che potrebbero essere effettuati sul letto del Po in questo periodo di secca straordinaria, potrebbe emergere anche altro.
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