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CARO CARBURANTI

I prezzi torneranno a salire

Il Governo ha infatti deciso di dimezzare lo sconto sulle accise

La benzina sfiora quota due euro

Dal prossimo 1° dicembre i carburanti, tutti, saranno un po' più cari. Per un motivo molto semplice: nella manovra di bilancio, il Governo ha deciso di ridurre la portata dello sconto alle accise su benzina, gasolio, Gpl e metano. Per l'esattezza, di dimezzarlo.

Introdotto a partire dal 24 marzo e prorogato fino al 31 dicembre, infatti, lo sconto a oggi vale 30,5 centesimi (25 + Iva), ma il decreto legge "Misure urgenti in materia di accise e Iva su carburanti e sostegno agli enti territoriali e ai territori colpiti da eccezionali eventi metereologici", approvato dal Consiglio dei ministri il 22 novembre, lo riduce a 18,3 centesimi (15 + Iva), mentre per il gpl da 0,085 per kg a 0,051 centesimi. Il taglio dello sconto sui carburanti non riguarda gli autotrasportatori che beneficiano di un regime fiscale diverso da quello ordinario.
 
A partire dal 1° dicembre, quindi, il prezzo di benzina e diesel è destinato a salire per effetto del minor sconto. Ipotizzando i prezzi dell’ultima settimana, con un taglio alle accise di 18,3 centesimi il prezzo della benzina in modalità self service sfiorerebbe quota 1,9 euro, arrivando a 1,88 euro al litro, mentre il gasolio sfonderebbe addirittura la soglia dei 2 euro.

Lo sconto alle accise sui carburanti è costato 4,5 miliardi tra marzo e il 20 ottobre, quando il servizio studi del Senato e dal servizio bilancio della Camera ha fotografato gli effetti finanziari delle misure adottate nel 2022 contro il “caro energia”. La successiva proroga al 18 novembre, non inclusa nella verifica parlamentare, ha aggiunto altri 465 milioni di euro di costi ulteriori, portando il conto totale a 5,1 miliardi di euro.

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