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CRESPINO

Per ricordare chi diede la vita

Autorità e cittadinanza hanno inaugurato la mostra dedicata al Milite Ignoto

Nella Sala Archivio del Comune di Crespino è stata inaugurata la mostra storico-fotografica dal titolo: "Il milite ignoto Aquileia-Roma, Viaggio nella memoria", che rimarrà aperta fino a domenica 18 dicembre.

L’esposizione, proposta dal Consigliere Vanessa Nicoli del Comune di Crespino in collaborazione con l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Rovigo, nella figura del Presidente Giorgio Panin, e l’Associazione Bianconero fotografia, è stata curata da Gianluca Zaia, Mirca Dall’Ava e Vera De Nardo. L'evento si è composto da due momenti fondamentali.

Alle 15 nella sala del Bar Centrale di Crespino si è tenuta la conferenza dedicata alla ricostruzione storica della ricerca delle undici salme a cura del Colonnello Lorenzo Cadeddu autore del libro "Alla ricerca del Milite Ignoto", appassionato scrittore, noto ricercatore e divulgatore storico, presidente del Centro Studi Storico-Militari sulla Grande Guerra "Piero Pieri" di Vittorio Veneto. Insignito della qualifica di "Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana".

E successivamente alle 16,30 c'è stata l'inaugurazione della mostra storico fotografica presso la Sala Archivio del Comune di Crespino. La mostra ripropone i passaggi dell’originario itinerario storico, dall’ideazione alla realizzazione finale, attraverso l’impatto visivo con immagini originali dell’epoca, accompagnate dalle emozioni che poesia e prosa hanno espresso nell’arco di un secolo.

"Alla visita della mostra - spiegano gli organizzatori - sono state invitate le scuole, perché è importante valorizzare attraverso le varie forme culturali il ricordo del nostro passato, un passato che ha visto il territorio Veneto scenario di battaglie importanti nel conflitto mondiale. Per cui la cultura del ricordo diventa relazione con il passato ed essa si può realizzare come vocazione orientata verso il presente, oppure come prognosi del futuro che trae spunto dal passato".

"Questa è la forza della coscienza storica. Con il ricordo ci s’inserisce in una comunità nella quale i fattori significativi per la propria vita vengono impostati durevolmente e viene loro attribuito un futuro che attraversa le generazioni. La funzione culturale della coscienza storica consiste quindi nel servire per i soggetti dell’azione, stanno essi individui o collettività, da orientamento verso la conferma della certezza di se attraverso il tempo e la formazione della loro identità come sintesi di ciò che sono stati fattualmente, nonché dei progetti normativi di sé nel rapporto con gli altri".

Tante le autorità presenti all'inaugurazione. Tra queste, il senatore Bartolomeo Amidei, polesano, il deputato Alberto Stefani e il presidente della provincia Enrico Ferrarese.

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