"Addio Giovanna, eri speciale"

Molto partecipato e commosso, si è svolto nel pomeriggio di giovedì 29 giugno nella chiesa di Noventa Padovana il funerale di Giovanna Belloni, rodigina trasferitasi nel Padovano, scomparsa lunedì a 42 anni dopo una malattia durata un anno e mezzo. Quanti amici avesse e quante persone le volessero bene lo ha testimoniato una chiesa gremita e le parole affettuose rivoltele dalla mamma e dalle amiche nel salutarla al termine della cerimonia.

Addio Giovanna, la città sotto choc

Era conosciutissima

"Ti ho cresciuta e accudita – ha detto mamma Gabriella – e ti sono stata accanto ogni giorno della tua malattia. Insieme in quest’ultimo anno abbiamo sperato e affrontato delusioni, però scusami. Giovy, perché non ho saputo proteggerti fino in fondo. Non volevi che gli amici ti definissero guerriera, ma per me sei stata ancora di più, perché hai lottato come una leonessa, senza mai lamentarti, nonostante i dolori lancinanti, terapie invasive e un intervento chirurgico devastante. Hai lottato fino al giorno del tuo quarantaduesimo compleanno, il 19 giugno, poi ti sei lasciata andare. Sarai per me, d’ora in poi, la stella più bella".

Ed era bellissima, Giovanna, bella ed elegante, l'anima della festa, la persona che coinvolgeva gli amici a brindare alla vita: ogni occasione era buona per riunirli e ritrovarsi. Era nota per organizzare eventi: per tutti era Giò. Originaria di Rovigo, viveva a Padova da tempo e a Noventa da nove anni. Lavorava a Venezia, in Regione: un lavoro che la gratificava molto.

Il senso del dovere e l'amicizia erano i due capisaldi della sua vita, come ha ricordato sua madre. "Serate, vacanze, quante risate e il tuo aiuto generoso, sempre – l'ha ricordata un'amica, portavoce delle tante amiche di Giovanna, alcune delle quali le sono state vicine nella malattia –. Sarai sempre con noi, nelle serate e nei nostri viaggi e ricorderemo la tua gentilezza, il tuo sorriso e la voglia di vivere. Terremo a mente quanto ci hai insegnato: che la vita va vissuta appieno".