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ROVIGO

"Il granchio blu sta distruggendo il nostro Delta"

L'allarme degli esperti, un convegno per fare il punto sulla situazione

Invasi dal granchio blu: scatta il monitoraggio

“La scienza deve intervenire per trovare la soluzione ad un problema ambientale: l’invasione del granchio blu”.

Costruire un tavolo tecnico scientifico, allargato ad università e consorzi di pesca dei paesi che si affacciano nel nord Adriatico: è l’obiettivo emerso dal convegno che si è svolto ieri a Rovigo, all’Urban Digital Center, promosso dal Cur e aperto a tutte le istituzioni del territorio, e che vivrà un secondo atto oggi.

Il convegno, organizzato nella sede del corso di laurea in “Water and geological risk engineering”, sta a dimostrare l’attenzione che, sia l’università, ma anche le istituzioni del territorio, stanno riponendo per poter dare una risposta tempestiva ai danni provocati dal crostaceo alle coltivazioni di molluschi nel Delta.

Francesco Quaglio ha spiegato però come la soluzione del problema non sarà facile, e soprattutto non applicabile in breve tempo. “Le prospettive dell’acquacoltura sono in crescita - ha detto - ma non bisogna nascondere che ci sono delle problematiche: malattie che riducono le produzioni e soprattutto, in questo momento, il granchio blu che sta creando notevoli problemi”. In questo ambito “la ricerca è fondamentale, e la preparazione di tecnici e un supporto diretto di diagnostica e di consulenza scientifica è quello che serve per arginare il problema e mantenerlo sotto controllo”.

Per il presidente del Distretto ittico Rovigo e Chioggia, Massimo Barbin, ha spiegato come i contributi a pioggia non siano la panacea dei problema. “C’è un problema contingente, strutturale e pericoloso: l’invasione del granchio blu che sta depauperando l’economia di questo territorio. Bisogna assumere la consapevolezza che bisogna intervenire, non solamente dando contributi a pioggia ai pescatori, per modificare l’ecosistema e garantire una cattura di questa specie. Si tratta di un predatore che rischia di creare un grosso danno sul piano produttivo anche sul piano e occupazionale. Certo - continua Barbin - nessuno ha la bacchetta magica, ma da qualche parte bisogna iniziare”.

La Provincia, con il presidente Enrico Ferrarese, si è messa a completa disposizione per poter aiutare per trovare una soluzione efficacie che possa aiutare l’intero comparto della molluschicoltura nel Delta del Po. “Siamo sul tema con grande attenzione - ha spiegato - la nostra competenza sta nei diritti di pesca, e quindi si lega in maniera assolutamente rilevante con con il tema della molluschicoltura, è chiaro che in questo momento c’è una sofferenza particolare per i problemi che conosciamo e dobbiamo tutelare questo fragile settore”.

Ma. Ter.

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