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VENETO

Rapinato in casa, riconosce sui social il bandito

Il responsabile dell'aggressione finisce arrestato

Instagram e Facebook down in gran parte del Nord Est

Una tranquilla giornata trascorsa a giocare alla Playstation è improvvisamente sfociata in un violento scontro fisico per il figlio dei padroni di casa di Codevigo, quando ha scoperto un intruso di trent'anni all'interno della loro abitazione. L'aggressore è stato costretto a fuggire, ma il padrone di casa ha riportato lesioni e cinque giorni di prognosi.

Tutto è iniziato quando il giovane stava tranquillamente giocando nel salotto di casa e ha udito dei rumori provenire dall'ingresso. Preoccupato e curioso, si è affrettato ad andare a verificare cosa stesse accadendo. È stato a quel punto che ha fatto un incontro indesiderato: il trentenne era già all'interno della residenza. Con coraggio, il giovane ha intimato all'intruso di andarsene immediatamente, ma l'uomo ha risposto con un atteggiamento ostile, cercando il conflitto.

La situazione è degenerata rapidamente in una colluttazione tra i due, con il padrone di casa che è finito a terra, rompendo gli occhiali e subendo una dolorosa ferita alla gamba sinistra. Nonostante la sua ferita, è riuscito a respingere il ladro, costringendolo infine a fuggire. Nel frattempo, la famiglia è scesa dalle stanze da letto dopo aver udito le urla, ma il criminale era già scappato dalla scena del crimine.

Nonostante la rapida fuga del ladro, la vittima ha potuto riconoscerlo grazie al volto ben visibile durante l'intrusione. L'uomo aveva infatti incrociato diverse volte il criminale alla fermata dell'autobus, non lontano dalla sua abitazione. Questo ha permesso alla vittima di fornire un nome all'aggressore e di cercare il suo profilo su Facebook.

I carabinieri della stazione di Codevigo, guidati dal luogotenente Giovanbattista Ferrante, hanno effettuato un'indagine dettagliata e identificato con certezza l'aggressore. La denuncia è stata presentata e il fascicolo è finito sul tavolo del sostituto procuratore Sergio Dini.

La richiesta di custodia cautelare in carcere è stata emessa il 30 agosto scorso dal magistrato e successivamente firmata dalla giudice Beatrice Bergamasco il 6 settembre. La decisione è stata eseguita venerdì scorso alle 20 quando l'aggressore si è presentato in caserma a Piove di Sacco per il suo obbligo di firma quotidiano.

La richiesta di custodia cautelare si basa sui precedenti specifici del trentenne, ritenendo che nemmeno l'uso del braccialetto elettronico in regime di arresti domiciliari garantirebbe che Pasotti non ripeta atti criminali. L'uomo ha infatti diverse pendenze per reati e rapine commesse di recente. 

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