“Ecco perché noi non c’entriamo”

Il 9 giugno 2006 è un venerdì: quel giorno viene firmata la convenzione con il Consorzio Cooperative Costruzione. Il sindaco è Paolo Avezzù. Due giorni dopo, domenica, il ballottaggio sorriderà, per una dozzina di schede, a Fausto Merchiori.

Avezzù, la giunta Merchiori ha ricevuto la notifica della Corte dei conti. A lei è arrivato nulla?

“No. Né a me né ai componenti della mia giunta di allora. Mi faccia prima di tutto dire una cosa: non gioisco certo di quello che sta succedendo, credo che gli amministratori, tutti, abbiano fatto il proprio lavoro con onestà intellettuale. Poi la giustizia farà il proprio corso. Ma resta un dato politico”.

Quale?

“La mia giunta, di centrodestra, ha regalato alla città un polo natatorio che è un fiore all’occhiello e un vanto a livello regionale e forse nazionale. L’attuale giunta di centrosinistra ha chiuso quella piscina. E la giunta di centrosinistra che è venuta dopo la mia ha creato i ritardi che sono costati al Comune una valanga di soldi. Non mi faccia fare nomi…”.

La convenzione, però, l’avete firmata voi.

“Se fosse stata sbagliata, avrebbero potuto benissimo cambiarla. Non lo hanno fatto, perché andava bene così”.

Anche quel cavillo che prevedeva che il Comune subentrasse nei rapporti con la banca nel caso in cui non fossero state pagate le rate del mutuo?

“Guardi: era una pratica normalissima. Il senso era quello di tutelare una nostra proprietà, la piscina, e di salvaguardarla da eventuali fallimenti o problemi del gestore. In un certo senso siamo stati dei veggenti, perché quei problemi si sono poi verificati ma grazie a quello che voi chiamate ‘cavillo’ la piscina non ha chiuso un solo giorno. Non solo”.

Cos’altro?

“Per due anni e mezzo la giunta di centrosinistra, e con essa gli uffici, ha ritardato la cessione dell’area dell’ex piscina alla ditta, andando incontro a una penale salatissima. La questione è stata risolta dalla giunta Piva, ed è poi stata la giunta Bergamin, sempre di centrodestra, a mettere da parte i soldi per chiudere il contenzioso con Unipol, rinunciando magari a lavori pubblici che ci avrebbero fatto fare bella figura. Quando Gaffeo è arrivata ha trovato la ‘musina’ piena: facile, così, risolvere i problemi”.