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"Tanti sbandati, ci sentiamo meno sicuri"

Rovigo perde posizioni nella classifica, le opinioni dei residenti confermano un peggioramento nella percezione

"Tanti sbandati, ci sentiamo meno sicuri"

Furti, truffe e problemi di sicurezza civica: tre fattori che hanno portato Rovigo a posizionarsi al 56esimo posto nella classifica – riferita all’anno 2023 – dell’indice della criminalità pubblicata pochi gironi fa da “Il Sole24Ore”. Dopo l’elaborazione delle statistiche della banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, il quotidiano nazionale ha reso noti i dati riscontrati.

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Il capoluogo di Regione, Venezia, si piazza alla nona posizione tra le prime dieci province per numero di reati dello scorso anno. Le fa eco contrario, invece, Treviso che arriva al 104esimo.

In mezzo a loro figura anche la nostra realtà rodigina e polesana che, a fronte di 7.033 denunce (delle quali molte per minacce, percosse, lesioni, truffe e frodi anche informatiche), inizia a far traballare il suo primato di “isola felice” del Veneto. Tra i Rodigini i dubbi avanzano, come le posizioni in merito al recente risultato.

“Non mi sento sicura, di sera se si viaggia da sole, per noi donne è pericoloso. Ci sono molti sbandati che bevono, fanno schiamazzi. Per impedire questo si evita di uscire” spiega Rina, aggiungendo: “Come truffe bisogna essere attenti alle proposte sia per telefono che di persona, la sicurezza non c’è”.

Del parere opposto è Andrea: “Mi sento abbastanza sicuro, non ho motivo per avere preoccupazioni particolari. Ho avuto truffe online, sì, nella navigazione in internet mi sento un po’ meno sicuro”.

Fa da controparte Marta che sottolinea il cambiamento della sicurezza nel capoluogo rodigino: “No, non mi sento sicura. Rovigo sotto certi aspetti è ancora un’isola felice ma certamente la sicurezza non c’è più, almeno come era una volta”.  E annota: “Siamo sempre sul chi va là per i furti in casa, quelli di bicilette ecc... non abitando in centro, la situazione è più tranquilla ma c’è da avere paura”.

Erasmo, a fronte di una sicurezza presente, commenta con dei margini di miglioramento della situazione: “Mi sento sicuro, ci possono essere situazioni di criticità, specie in ambito giovanile però credo che siano situazioni governabili aumentando eventualmente i controlli e le politiche adeguate. A parere mio il percorso da fare per diminuire aggressività e violenze è quello di aumentare le politiche di integrazione e aggregazione su valori civili nella società”.

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