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Il convegno

Come la riforma cambia lo sport

Un importante momento di approfondimento

Come la riforma cambia lo sport

Notevole affluenza quella che - nel pomeriggio di oggi, venerdì 19 settembre, alla sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo - ha popolato l’ex monastero olivetano della città per dialogare, confrontarsi e informarsi riguardo la cosiddetta “Riforma dello sport”, il nuovo quadro normativo che, dal 1 luglio 2023 è entrato in vigore con il decreto legislativo n. 36/2021 e le successive integrazioni (sulla base della legge delega n. 86/2019).

Per tutto il mondo sportivo, da quello dilettantistico a quello agonistico, molti sono stati i nuovi adempimenti posti alle società che operano nell’ambito. Risultato di una sinergia di enti, associazioni e patrocini, il convegno è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Rovigo, l’Ordine degli Avvocati di Rovigo, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati sezione di Rovigo, l'Università di Padova - Cur di Rovigo, Aidlass Forense, Comitato Regionale Coni Veneto, sezione di Rovigo, Rugby Rovigo Delta e gli sponsor Fòrema e Allianz.

“La riforma dello sport, che ruolo gioca il diritto? Dialoghi tra campioni e giuristi”: il titolo dell’ incontro che, attraverso due momenti di tavole rotonde guidate da importanti esperti e addetti a lavori del settore giuridico e sportivo, si è posto l’obiettivo di parlare e dialogare in merito a una riforma che coinvolge tutto il mondo sportivo, realtà importante e presente, specie nel territorio polesano.

“Lo sport è una realtà che permea la società, che forma e contribuisce al bene sia fisico che comunitario. Basti pensare che solo in Veneto ci sono ben 600mila atleti tesserati in diverse discipline, ciò sta a significare che almeno un veneto su 10 pratica l’attività sportiva, dilettantistica o agonistica - ha commentato Cristiano Corazzari, assessore regionale allo Sport, Cultura e Territorio -. Essendo un mondo che è strettamente legato alla società, è anche correlato a una realtà associativa, normativa e burocratica: questo impone un aggiornamento continuo circa norme, provvedimenti e regolamentazioni, per questo motivo è utile approfondire la conoscenza di quanto il diritto dice in virtù dell’ultima riforma dello sport”.

Durante l’incontro, ricordando che il Veneto, per l’anno 2024, è stato nominato “Regione Europea dello Sport”, ha aggiunto: “Questa occasione ci rende tutti partecipi e come Regione, dobbiamo garantire risorse, un giusto quadro normativo e vicinanza al mono sportivo. Investire nello sport è un bene comune e, come bene, implica un investimento in tutti gli ambiti; da quello sul quadro normativo a quello sociale e promozionale. E’ un mondo che ha bisogno di essere ascoltato, aiutato con i giusti strumenti e le conoscenze normative adatte a sostenerlo”. Plauso anche da parte dell’assessore comunale Erika De Luca e della neo eletta presidente del Cur, Maria Cristina Acquaviva che ha annotato: “Come realtà universitaria di Rovigo, crediamo nei professionisti e auspichiamo che ci sia un dialogo tra le istituzioni, il mondo della formazione e la realtà del territorio, specie in un luogo come Rovigo che denota un forte legame con il mondo dello sport”.

La prima tavola rotonda del pomeriggio ha inaugurato le discussioni sul tema con interventi relativi alle novità in materia di rapporto di lavoro sportivo, al modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva contro abusi, discriminazioni e violenze e alle sanzioni sostitutive nel Codice della giustizia sportiva. Nella seconda parte, invece, ha visto al centro le tematiche riguardanti le dinamiche di squadra sportiva, la cura dell’atleta, accesso allo sport, disabilità e la parità di genere.

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