VOCE
Allarme dipendenze
20.09.2024 - 20:12
“Nel corso del 2023 sono state prese in carico 667 persone per uso di sostanze illegali di cui il 23% minori di 25 anni e 485 per alcol di cui il 5% al di sotto dei 25 anni”. Questo il dato che emerge dalla ricognizione della situazione delle dipendenze in Polesine contenuto nel nuovo Piano operativo aziendale, approvato con delibera del direttore generale Pietro Girardi mercoledì scorso.
Al di là delle cifre, nell’analisi ci sono aspetti non rassicuranti: “Per quanto riguarda l’uso, come a livello nazionale si evidenzia un’ampia offerta sul mercato di sostanze stupefacenti, anche tramite canali alternativi (deep web). Il fenomeno è in evoluzione con mercati molto complessi e mutevoli. Questo porta a modalità di consumo che virano verso le sostanze sintetiche, il poli-utilizzo con modalità occasionali che cambiano secondo i contesti. I Serd locali intercettano solo una piccola parte della popolazione giovanile che sperimenta le varie sostanze”.
Nel corso dell’ultimo open day del Serd, ad aprile, il direttore del Dipartimento per de dipendenze dell’Ulss 5 Valentina Pavani ha rimarcato: “Nell’ultimo anno abbiamo avuto dei ragazzi di 13-14 anni che sono arrivati già con delle dipendenze abbastanza pesanti”.
Altra nota dolente riguarda il bere. Nella relazione si definisce “preoccupante il dato della diffusione di un uso dell’alcol simile a quello delle altre sostanze psicoattive, con finalità di sballo e ricerca dell’ubriachezza. Il fenomeno del ‘binge drinking’, modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo di quantità di alcol molto elevate, è diffuso maggiormente tra i giovani di 18-24 anni”.
Ma il problema non è solo giovanile. Anzi. Sempre nella relazione si evidenzia come “se da un lato emergono queste problematiche legate all’uso giovanile, dall’altro l’aumento dell’aspettativa di vita nei consumatori abituali in carico a lungo termine ai Serd comporta la necessita di fornire risposte adeguate ai loro bisogni. I lungo assistiti si caratterizzano, generalmente, per un deterioramento delle competenze sociali, lavorative e relazionali, un aggravamento complessivo delle condizioni di salute, un impoverimento della propria rete familiare e sociale e una compromissione delle risorse economiche e talvolta abitative”.
Delle 667 persone con problemi di sostanze stupefacenti e e 485 con problemi di alcol in carico ai tre Serd dell’Ulss 5 nel 2023 “il 52,6% è di età superiore ai 40 anni e circa un terzo di questi rientra nelle caratteristiche di lungo assistiti”.
A questi si sommano poi le 101 persone con ludopatie.
Proprio ieri, l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, intervenendo a Venezia al convegno “In-dipendenza: dimensione nazionale del fenomeno, la cura e la prevenzione”, promosso da Intercear, coordinamento enti ausiliari regionali, e Covest, Coordinamento veneto strutture terapeutiche, ha parlato di “un fenomeno in continuo aumento che preoccupa perché coinvolge persone sempre più giovani, che hanno accesso a sostanze stupefacenti con estrema facilità e ad un costo piuttosto contenuto. Ad allarmare è la pratica sempre più frequente del mix di sostanze, abbinata ad alcolici e alla guida in stato di ebrezza, distratti dal telefonino, in particolare nel fine settimana. E’ importante creare spazi neutrali a cui le famiglie possano approcciarsi per chiedere consiglio e sostenere la rete delle agenzie educative, come scuola e società sportive, attraverso un approccio multidisciplinare che metta insieme pubblico e privato, per contrastare una situazione di allerta sanitaria, oltre che sociale, sul tema delle dipendenze a 360°”.
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