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PORTO TOLLE

Addio Rossano, “re del Delta”

Era stato tra i primi a coltivare le cozze in Sacca. Con il padre Marion fondò Porto Barricata.

Addio Rossano, “re del Delta”

Rossano Pezzolato, 75 anni, in una recente immagini e in una foto d’epoca: era l’anima di Scardovari e della sua Sacca

Il Delta perde il suo gigante buono. Di più: “Il suo principe, il suo re. L’uomo che ha inventato la Sacca di Scardovari”, dice chi lo conosceva bene. Rossano Pezzolato non c’è più, si è spento a 75 anni, domenica mattina, dopo un breve ricovero in ospedale. Con lui se ne va uno dei fondatori del nostro Delta, ma anche lo spirito stesso di quei pionieri capaci di conquistare e modellare l’ultima frontiera, quella tra terra e acqua.

Perché Rossano non era soltanto il figlio di Marion: ne incarnava spirito e valori. Coraggio, generosità, altruismo, sono le parole più ricorrenti tra chi, in queste ore, ne ricorda la figura. Impossibile raccontarne tutta l’esistenza: non resta che affidarsi alle istantanee. La prima lo vede ancora bambino, a 10 anni, alla guida di una barchetta con cui accompagnava i cacciatori nelle botti, nel cuore delle lagune. Erano anni in cui si diventava grandi in fretta, e si iniziava a lavorare ancora prima.

Ecco allora che Rossano è stato a fianco al padre quando quest’ultimo ha trasformato Barricata da un canneto in un porto pescherecci. Erano sempre loro, padre e figlio, a fare da traghettatori per i primi turisti diretti sulla spiaggia di Barricata, quando ancora il ponte non c’era. È una vita tutta spesa tra mare e laguna, quella di Rossano. Prima in barca, a pesca: fisico possente, capelli lunghi, braccia tatuate da solo, e dalla cassa dello Stereo8 Renato Zero sparato a tutto volume. Poi, appunto, nel nascente settore della mitilicoltura. La sua “baracca” (oggi le chiamano cavane, ma chi è nato qui non ha mai smesso di utilizzare questo termine, senza alcuna accezione negativa) è stata una delle primissime a nascere dell’intera Sacca: quel lungo argine su cui oggi c’è un susseguirsi di moderne casette su palafitta dotate di ogni comfort, all’epoca era soltanto una scommessa, dietro cui si celava un lavoro durissimo.

Dormo cinque ore soltanto al sabato notte”, diceva, all’epoca, agli amici più stretti. Perché durante la settimana il lavoro era doppio: in barca, in mare aperto, per pescare e guadagnare quei (pochi) soldi con cui vivere, e poi in Sacca, appunto, per conficcare nell’acqua i pali su cui impiantare i primi allevamenti di cozze. La sua baracca? Impossibile non notarla: bandiere al vento e decorazioni d’ogni tipo. Un porto sicuro per tantissimi amici che, non solo dal Polesine ma anche da mezzo Veneto e dall’Emilia, ogni volta che passavano di qua si fermavano per salutarlo.

Rossano apriva le porte a tutti, era fatto così. E non si tirava mai indietro quando c’era da aiutare qualcuno. Innumerevoli i racconti dei suoi salvataggi in mare: più volte è uscito in barca, col mare grosso, per tirare in salvo natanti ed equipaggi in difficoltà. E più di qualcuno, davvero, gli deve la vita.

Negli ultimi tempi, a 70 anni ormai compiuti e non senza qualche acciacco figlio di una vita passata tra vento e mare, si era ritirato dalla sua amata Sacca e passava le giornate nella casetta di famiglia, strapiena di fotografie e cimeli dell’epoca eroica di Scardovari, nel cuore di Villaggio Pescatori, dietro a piazza Dante. “Scardovari è cambiata, non è più quella di una volta”, diceva a volte. Ma per quel piccolo mondo, per quella comunità, Rossano figlio di Marion era quasi una leggenda: lo si vedeva nel modo in cui anche i più giovani ancora lo salutavano, ammirati dalla figura, dai tatuaggi, dalla storia che rappresentava.

Rossano, che aveva perso l’adorata mamma Elena qualche anno fa, lascia il fratello Francesco e le sorelle Gledonia, Cristina, Loredana e Cesarina. Con loro, impossibile non citare anche Gianni e Remo, gli amici di tutta una vita: “I fratelli che mi sono scelto”, avrebbe detto lui. Ma è tutta Scardovari ad aver perso un pezzo di sé.

“Rossano era una persona buona ed emblematica della frazione di Scardovari, di tutto il territorio comunale di Porto Tolle e non solo”, lo ha ricordato con un post Achille Fecchio, compaesano e già presidente del consiglio comunale di Porto Tolle. “Rossano era un uomo legato a una tradizione forte - lo ricorda il sindaco Roberto Pizzoli - che portava dentro di sé. Amava fortemente il Delta, il suo paese e il suo mare”.

I funerali di Rossano Pezzolato saranno celebrati domani, martedì 28 gennioalle 15, nella chiesa di Scardovari.

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