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Vive in camper: offeso e deriso sui social

Agghiacciante episodio in città

Vive in camper: offeso e deriso sui social

Denis Boscolo Agostini, il disabile che vive in un camper, oggetto di scherno sui social

Una storia che fa male. Profondamente e doppiamente male. Primo, perché è la vicenda di una persona che vive sola con il proprio carico di sofferenza; secondo, perché viene insultata per essere tale.

E tutto questo proprio nei giorni in cui tutto il mondo piange per la perdita di Papa Francesco, il Papa che ha donato tutta la propria vita per i poveri, gli ultimi, i fragili. Quelli che lui chiamava: “Gli scartati”. I quali non solo vengono emarginati e offesi, ma vengono spinti a vergognarsi per la loro condizione che disturba la “tranquillità” della vita quotidiana. Una storia, dunque, che deve far riflettere sul livello di umanità, anzi disumanità, che serpeggia nel corpo sociale.

Protagonista, suo malgrado, di questa triste vicenda è Denis Boscolo Agostini, 64enne, origini chioggiotte, da 6 anni costretto a convivere con una forte disabilità causata da un “errore” sanitario. Vive solo. Senza casa. La sua abitazione è un piccolo camper. Da diverso tempo è piazzato nell’area sosta attrezzata di via Bettola. Qui la sosta è gratuita, ma limitata a tre giorni. Con lui, a quanto pare, si fa un’eccezione.

Infatti dice: “Più volte sono venuti i vigili, ma mai mi hanno creato problemi, dimostrano di comprendere la mia situazione. Credo abbiano ricevuto un segnale dal sindaco ad avere comprensione per il mio caso”. Denis fa sapere che qualche mese fa è passato Bobo per conoscerlo di persona e capire la situazione. “Allora mi disse che avrebbe fatto in modo di trovare una soluzione in un’area attorno all’ospedale, non si è più fatto sentire, però voglio ribadire che non ho mai avuto problemi”.

Invece da qualche giorno arrivano vergognosi insulti via social, anche un filmato con volgarità del tutto inaccettabili perché “abita qua e occupa spazio per i camperisti, a scrocco”. Con qualche sfumatura di razzismo, mettendo in dubbio che sia un Veneto. Più d’uno, tuttavia, ha espresso solidarietà osservando che “più comprensione verso il prossimo non farebbe male” e c’è chi parla apertamente di “bullismo”

In attesa di capire come andrà a finire, Denis è decisamente intenzionato a rivolgersi all’autorità giudiziaria. “Se nel giro di qualche giorno non vengono qui a chiedere scusa, accompagnati dal sindaco - assicura - mi rivolgerò a un avvocato e farò causa: quelle parole e immagini mi hanno profondamente offeso e umiliato, non le posso accettare”.

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