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E’ l’ora della rotatoria a clessidra

Incrocio chiuso fino al 15 luglio e traffico deviato su via San Sisto. In Sp4 carreggiata ristretta

E’ l’ora della rotatoria a clessidra

Via Martiri di Belfiore chiusa al traffico fino al prossimo 15 luglio e restringimento della carreggiata prima e dopo l’intersezione con via Don Milani. I lavori per realizzare la grande rotatoria a forma di clessidra che prenderà il posto dell’incrocio alla periferia Sud-est del capoluogo, alle porte di Sant’Apollinare, comporteranno dei disagi alla viabilità determinati dalla presenza del cantiere che sta entrando nel vivo. Venerdì è stata pubblicata l’ordinanza firmata dal dirigente del settore viabilità, sicurezza e polizia locale Alfonso Cavaliere che stabilisce quali provvedimenti siano stati adottati per modificare la circolazione e consentire agli uomini e ai mezzi della ditta incaricata, la Salima srl di Limena, di lavorare in sicurezza.

Secondo quanto stabilito dall’ordinanza, lungo via Don Milani, in direzione Adria e in direzione Rovigo, per un tratto di 100 metri prima e dopo l’incrocio, fino al prossimo 31 dicembre verrà ristretta la carreggiata a destra o a sinistra in funzione della posizione dei lavori da eseguire. I disagi maggiori, invece, derivano dalla chiusura di via Martiri di Belfiore. Sì, perché nel tratto compreso tra via San Sisto e via Don Milani fino al prossimo 15 luglio viene istituito il divieto di transito con strada chiusa e deviazione della circolazione. Unica eccezione i residenti e frontisti ai quali è garantito l’accesso e l’uscita dal tratto chiuso. Come detto, il cantiere che realizzerà la nuova infrastruttura entra dunque nel vivo: i lavori, secondo il cronoprogramma, dureranno 365 giorni, ovvero un anno.

Per realizzare l’opera la precedente amministrazione aveva stanziato nel 2023, quando aveva preso il via l’iter di progettazione, la cifra complessiva di 1.023.302 euro. La rotatoria, che inizialmente era stata ipotizzata come un’unica grande rotonda con un raggio di 50 metri, ha cambiato forma nel corso del tempo. Questo per limitare l’impatto dell’opera sui sottoservizi presenti nella zona. Alla fine, l’infrastruttura è diventata una sorta di clessidra che, di fatto, comprende due rotatorie più piccole, del raggio di 40 metri l’una, “disassate” tra loro. In qualsiasi caso l’obiettivo resta quello di eliminare l’incrocio a raso che più volte è stato teatro di incidenti anche gravi, e rendere più fluido il traffico.

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