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Carissimi libri, quanto ci costate...

In molti si rifugiano nell’usato per poter risparmiare. “La svolta digitale sarebbe una soluzione”

Carissimi libri, quanto ci costate...

Zaini pronti, ma portafogli più leggeri. Anche quest’anno il ritorno a scuola si preannuncia difficile per molte famiglie, schiacciate dal peso del caro-libri. I prezzi del corredo scolastico continuano a salire e, per chi ha più di un figlio a carico, settembre si trasforma in un vero e proprio salasso. Tra libri, quaderni, materiale didattico e costi accessori, il bilancio familiare vacilla.

A confermarlo sono le testimonianze raccolte tra i genitori, che raccontano strategie di sopravvivenza economica tra ricerca dell’usato, piattaforme online e librerie che accettano il ritiro dei vecchi testi.

Erika non ha dubbi: “E’ un costo che pesa tantissimo. Ho due figli, uno alle superiori e una alle medie: l’unica soluzione è cercare libri usati. Mi affido a una libreria del centro che ritira i vecchi testi, ti dà il 50% in contanti e li rimette in vendita. Con l’usato riesco a contenere la spesa, ma anche così arrivo a circa 600 euro. E’ una cifra davvero importante per chi ha più figli.”

Teresa vive una situazione simile e sottolinea le difficoltà nel rivendere libri praticamente nuovi: “Avevo testi dell’anno scorso in perfette condizioni, ma mi hanno detto che non si usano più. Non sono riuscita a venderli, dovrò tentare su internet. A settembre, con mia figlia che inizierà il liceo, spenderò 410 euro. Se si hanno uno o due figli alle superiori o medie, si arriva facilmente a seicento euro. E non parliamo solo di libri: ci sono anche quaderni, penne, materiali vari che vanno acquistati durante l’anno. Si spende tantissimo, soprattutto se lavora un solo genitore”.

Daniela cerca alternative più sostenibili: “E’ una spesa che pesa, inutile negarlo. Io provo a riportare i libri dove li ho comprati per avere un piccolo sconto sui nuovi o li cerco usati, se sono in buone condizioni. A volte opto per la versione digitale, che costa un po’ meno e può essere una buona soluzione, anche se non sempre è facile da utilizzare”.

Anche Margherita è convinta che l’usato sia un’opzione valida, ma solleva una questione più ampia: “Abbiamo due figlie di 14 e 16 anni. Cerchiamo sempre libri di seconda mano: è un risparmio concreto, ed è anche una scelta ecologica. Ma spesso capita che il docente adotti un testo che poi non usa, preferendo slide o materiali da stampare. E lì si aggiunge un altro costo, nascosto ma reale. Ogni anno spendiamo in media 350-400 euro per figlia, e questo senza contare la cancelleria”.

Sabina, infine, ricorda come almeno alla scuola primaria ci sia un piccolo sostegno pubblico: “Il rincaro c’è stato, è evidente. Io cerco di risparmiare con l’usato, che trovo garantito in libreria e quindi sicuro. Per fortuna, alla primaria la Regione Veneto copre il costo dei libri di testo: è un sollievo, davvero. Ma appena si passa alle medie, cambia tutto”.

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