VOCE
VENETO
15.03.2024 - 09:44
Baby gang
L'11 marzo, nel cuore di Padova, un tranquillo pomeriggio è stato squarciato da un episodio di violenza giovanile. Un ragazzino di 13 anni è stato circondato da un gruppo di teppisti minorenni mentre pedalava lungo il Ponte Molino. Il suo crimine? Essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
"Nello specifico uno dei malviventi gli ha bloccato la marcia della bicicletta intimandogli di consegnargli i soldi," ha riferito la vittima. L'aggressione è continuata con un altro membro del gruppo che ha schiaffeggiato il ragazzino, mentre un terzo frugava nella sua borsa a tracolla. Tuttavia, la rapina è fallita: la borsa non conteneva denaro o preziosi.
Non appena il ragazzino ha chiamato il 113, la polizia è intervenuta rapidamente, rintracciando i responsabili in Piazza Forzatè. I tre giovani di 15, 16 e 17 anni, noti alle forze dell'ordine per precedenti reati, sono stati arrestati e condotti in questura per ulteriori accertamenti.
Una volta in questura, l'atteggiamento del 15enne non ha fatto che peggiorare la situazione. "Anche di fronte agli agenti della sezione 'volanti', ha mantenuto un atteggiamento aggressivo, opponendo resistenza attiva nelle fasi di identificazione," riporta il rapporto della polizia.
LE CONSEGUENZE GIUDIZIARIE
Dopo aver acquisito la querela della giovane vittima e aver contattato la procura della repubblica dei minori presso il tribunale di Venezia, il 15enne e il 16enne sono stati tradotti presso l’istituto per minori di Treviso, mentre il 17enne è stato affidato alla famiglia.
IL PROFILO DEI TEPPISTI
Ulteriori indagini hanno rivelato che il 15enne e il 17enne sono gli stessi autori di un furto aggravato commesso la notte precedente in un negozio di Piazza De Gasperi, insieme a un 27enne italiano. Tutti i ragazzi coinvolti in questi episodi hanno precedenti per reati contro la persona e il patrimonio. La storia di questi giovani teppisti è una dolorosa testimonianza del crescente problema della violenza giovanile a Padova. Ma il coraggio del ragazzino di 13 anni, che ha resistito e chiamato la polizia, offre una luce di speranza. La domanda che rimane è: come può la società rispondere a questa sfida, proteggendo i suoi giovani e riportando i teppisti sulla retta via?
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