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VENETO

Il Veneto ha "fame" di lavoratori stagionali

Un quadro complesso tra sfide del mercato del lavoro, cambiamenti normativi e trasformazioni socio-economiche.

Il Veneto ha "fame" di lavoratori stagionali

Le parole di Alessandro Berton di Unionmare risuonano come un campanello d'allarme: "È impossibile accaparrarsi anche quote piccolissime di lavoratori". Si tratta di un grido di aiuto che arriva dal Veneto, regione che ha "fame" di lavoratori stagionali. Eppure, come sottolinea Massimiliano Schiavon di Federalberghi, "qualcosa si muove".

Con l'addio al Reddito di cittadinanza, misura archiviata dal governo Meloni, le associazioni di categoria segnalano il ritorno degli stagionali, soprattutto dal centro sud. Un cambiamento che, seppur non risolutivo, rappresenta un inizio significativo. Walter de Cassan, Federalberghi Belluno, nota un miglioramento rispetto agli ultimi anni: "Va un po' meglio. Ce ne accorgiamo anche dai curricula che hanno ricominciato ad arrivare, soprattutto giovani e da fuori provincia".

Se da una parte vi è un ritorno degli stagionali, dall'altra persistono difficoltà nel reperimento del personale per i rifugi alpini. Roberta Silva, rappresentante dei rifugisti, sottolinea la problematica: "Trovare personale è più difficile rispetto agli alberghi, spesso si deve restare in quota durante la stagione". 
Il "click day" è un momento cruciale per l'accesso ai posti di lavoro per i lavoratori stranieri. Tuttavia, Alberto Granzotto di Faita Federcamping evidenzia che, nonostante l'aumento dei flussi migratori e i profughi ucraini, "parliamo di lavoro non qualificato".

Grazie ai cambiamenti climatici e ad altre dinamiche, la "stagione" turistica si sta allungando. Si apre verso Pasqua e si chiude a fine settembre-inizio ottobre. "Sull'estensione della stagione turistica pesa positivamente anche la possibilità di lavorare da remoto e gli alberghi si sono attrezzati", afferma Schiavon.

Il panorama del mercato del lavoro nel settore turistico è in continua evoluzione. "Gli imprenditori hanno capito di dover rendere più attrattiva l'offerta anche per gli investimenti all'orizzonte", riflette Schiavon. Tuttavia, la strada è ancora lunga e le sfide non mancano. In conclusione, la situazione del mercato del lavoro nel settore turistico veneto è complessa e sfaccettata. Tra opportunità e sfide, il futuro sarà determinato dalla capacità di adattamento e di innovazione di imprenditori e lavoratori.

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